Organizzato dall'ANPI e dall'Associazione Exayroad, lo spettacolo con Michele Trotter e Pisana Cersosimo, che ne curano anche la regia, è incentrato sulla tematica dei suicidi da lavoro e delle morti bianche in relazione alle dinamiche del mercato liberista e alle destabilizzazioni create nella vita dei lavoratori. Il progetto mette in luce le problematiche di quelle categorie di lavoratori – dipendenti privati e pubblici, autonomi, immigrati, etc. che stanno subendo maggiormente i contraccolpi della crisi economico-finanziaria.
Nel centro di Parigi lavora Yonnel, ingegnere per i sistemi aziendali di una grande multinazionale delle telecomunica¬zioni; a Torino vive Gianni, magazziniere, portinaio, operaio lavaggista; Ramona è polacca, raccoglie i pomodori di Cosa Nostra per 1 euro e mezzo l'ora nei campi di Vittoria; Margherita, una signora ormai anziana, negli anni settanta fu una delle testimoni al primo processo per le morti causate da malattie contratte sul luogo di lavoro; in provincia di Taranto Giovanni demolisce palazzi partendo dal basso: "si fa prima" - dicono.
Le vicende lavorative e private corrono parallele; pur vivendo distanti tra loro e in diverse epoche, pur non essendone consapevoli, sono legate indissolubilmente.
Il modello del mercato economico liberista tiene le vite delle persone appese a un filo: la paura anima le loro giornate lavorative; c'è chi ha paura dell' esternalizzazione, chi della precarizzazione, c'è chi subisce la concorrenza spietata, chi la massimizzazione del profitto.
I meccanismi che costringono queste persone a sacrificare la propria esistenza al mercato non possono essere sottovalu¬tati. Le loro storie ci aiutano, grazie alla loro "normalità" a comprendere come agisce il sistema economico in cui viviamo.