Alla presenza del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, si è svolta oggi presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano la cerimonia di varo del primo pattugliatore polivalente d'altura (PPA), "Paolo Thaon Di Revel".
La madrina della nave è stata Irene Imperiali, nipote dell'ammiraglio Paolo Thaon di Revel. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di squadra Valter Girardelli, mentre per Fincantieri il Presidente, Giampiero Massolo, e l'Amministratore delegato Giuseppe Bono.
Questo pattugliatore, primo di sette unità, sarà consegnato nel 2021 e rientra nel piano di rinnovamento delle linee operative delle unità navali della Marina Militare deciso dal Governo e dal Parlamento e avviato nel maggio 2015 ("Legge Navale").
Caratteristiche tecniche della nave
Il pattugliatore polivalente d'altura rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere a molteplici compiti che vanno dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare, alle operazioni di Protezione Civile, nonché, nella sua versione più equipaggiata, da nave combattente di prima linea.
Sono infatti previste differenti configurazioni di sistema di combattimento: a partire da una "leggera", relativa al compito di pattugliamento, integrata di capacità di autodifesa, fino ad una "completa", equipaggiata con il massimo della capacità di difesa.
Inoltre l'unità è in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o una rampa di alaggio situata all'estrema poppa.
- 132,5 metri di lunghezza
- Velocità oltre 31 nodi in funzione della configurazione e dell'assetto operativo
- 171 persone di equipaggio
- Dotata di impianto combinato diesel e turbina a gas (CODAG) e di un sistema di propulsione elettrica
- Capacità di fornire acqua potabile a terra
- Capacità di fornire corrente elettrica a terra per una potenza di 2000 kw
- 2 zone modulari a poppa e centro nave che permettono l'imbarco di svariate tipologie di moduli operativi/logistici/abitativi/sanitari containerizzati (in particolare la zona di poppa può ricevere e movimentare in area coperta fino a 5 moduli in container ISO 20" mentre la zona centrale fino 8 container ISO 20")
I PPA saranno costruiti presso il cantiere integrato di Riva Trigoso e Muggiano con consegna prevista per la prima unità della classe nel 2021, mentre i successivi saranno consegnati nel 2022, 2023, 2024 con due unità, nel 2025 e nel 2026.
Chi era Paolo Thaon Di Revel
L’ammiraglio Paolo Thaon di Revel, allo stato civile Paolo Camillo Margherita Giuseppe Maria, nacque a Torino il 10 giugno 1859.
Nel 1873 entrò alla Scuola di Marina di Napoli per poi passare a quella di Genova dove, nel 1877, conseguì la nomina a guardiamarina. In qualità di ufficiale subalterno, venne imbarcato sull’ariete corazzato Affondatore e sulla pirofregata corazzata Principe Amedeo, poi sulla corvetta a elica Garibaldi e sulla fregata corazzata Venezia e quindi destinato a svolgere l’incarico di Ufficiale d’Ordinanza del principe Eugenio di Savoia Villafranca, incarico durante il quale fu promosso Tenente di Vascello (1886).
Seguirono diversi imbarchi, arrivando al grado di Capitano di Corvetta nel 1895. Nel 1904 fu promosso Capitano di Vascello, diventando il comandate della Scuola Macchinisti di Venezia e dell’Accademia Navale di Livorno, incarichi nei quali svolse un ruolo di primo piano nella formazione e nell’istruzione del personale della Marina a tutti i livelli. Dal novembre del 1907 al novembre del 1909 ottenne il comando della corazzata Vittorio Emanuele; nel dicembre del 1908, in occasione del terremoto calabro- siculo, l’equipaggio del Vittorio Emanuele, partecipò attivamente alle operazioni di soccorso, segnalandosi per la particolare attività nella ricostruzione di Villa San Giovanni e Cannitello, spazzate via dal maremoto; per questa operazione meritò la Medaglia d’Oro di Benemerenza.
Promosso nel 1910 Contrammiraglio, nel febbraio del 1911 fu nominato Aiutante di Campo Generale del re Vittorio Emanuele III, carica che mantenne fino alla fine di settembre per essere poi destinato al comando della 2ª Divisione Navale.
Con la Divisione prese parte alla guerra nelle acque libiche: con gli incrociatori corazzati Giuseppe Garibaldi e Francesco Ferruccio affondò nel porto di Beirut delle navi da guerra turche, prese parte al bombardamento di Tripoli e dei forti esterni dei Dardanelli, azioni per le quali meritò la Commenda dell’Ordine Militare di Savoia.
Dopo la cessazione delle ostilità con la Turchia, ebbe la nomina a Ispettore delle Siluranti, che tenne fino al 1913, quando, dopo quarant’anni di carriera (3 anni di anzianità da contrammiraglio e all’età di soli 54 anni) raggiunse il vertice della gerarchia navale, con la promozione a Viceammiraglio e la nomina a Capo di Stato Maggiore della Marina; in tale incarico diede un forte impulso all’ammodernamento e al potenziamento della Forza Armata, accrescendo la preparazione alla guerra, ponendo grande impegno nello sviluppo ed efficienza della giovane arma subacquea e migliorando le difese e gli ancoraggi della costa adriatica, in particolare di Brindisi e di Venezia. Inoltre, gettò le fondamenta e seguì sempre da vicino lo sviluppo dell’Aviazione Navale e dei mezzi insidiosi, per un più efficace rendimento bellico nel ristretto bacino dell’Adriatico.
Nell’ottobre del 1915 si dimise dall’incarico, venendo nominato Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo e della Piazza Marittima di Venezia. In tale carica affrontò da subito la difesa contro le possibili offese nemiche (aeree, marittime e nel caso anche terrestri), mettendo a punto mezzi più idonei alla strategia che più si confaceva alla lotta nel bacino adriatico: mezzi leggeri e insidiosi, siluranti, M.A.S., e mezzi.
Il 9 febbraio del 1917 riassunse l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina e di Comandante in Capo delle Forze Navali Mobilitate.
Fu tenace assertore dei diritti dell’Italia in Adriatico e irriducibile rivendicatore del comando italiano in questo mare, sventando con risolutezza i tentativi di un eventuale comando alleato e fu nominato senatore nel 1917 ed ammiraglio il 6 novembre 1918, tra i vari riconoscimenti conferitegli, vi sono due Croci di Guerra al Valore Militare e la Gran Croce dell’Odine Militare di Savoia.
Nell’ottobre del 1922 fu nominato ministro della Marina, rimanendo in carica fino al maggio del 1925; il 25 luglio 1943 fu nominato presidente del Senato e, dal gennaio del 1944 sino a giugno del 1945, fu costretto a rifugiarsi in luogo sicuro fuori Roma per salvaguardare la propria libertà d’azione dalle forze germaniche occupanti e dalle autorità della R.S.I. Morì a Roma il 24 marzo 1948.”
Il contributo di Leonardo
Leonardo ha già fornito a bordo tutti gli apparati che compongono il sistema di combattimento previsti per questa prima unità.
Grazie ai sistemi di Leonardo, tecnologicamente all’avanguardia, il pattugliatore è una vera e propria nave digitalizzata di ultima generazione, a partire dal nuovo sistema di gestione del combattimento (CMS), che presenta un avanzatissimo layout in fibra di carbonio ed interfaccia operatore basata sulle più moderne tecnologie touch-screen per una più semplice e agile usabilità da parte degli operatori, fino ai rinnovati radar multifunzionali AESA a facce fisse Dual Band e agli avanzati sistemi di difesa. Vale la pena sottolineare che tutti i sistemi di Leonardo sono cyber resilienti, rendendo così la nave cybersicura.
Dall’avvio di Legge navale nel 2015, Leonardo ha rapidamente progettato, sviluppato e realizzato numerosi nuovi e tecnologicamente avanzati prodotti grazie alla stretta collaborazione di tutti i suoi stabilimenti coinvolti nella realizzazione di sistemi navali della società.
A Genova ad esempio vengono realizzate comunicazioni navali e attività nell’ambito della produzione, integrazione e supporto di sistemi radar navali; a La Spezia, sempre in ambito navale, Leonardo ha un ruolo di primo piano nella produzione di sistemi di difesa; a Livorno insiste la produzione di sistemi subacquei. Nel sito di Roma Tiburtina sono progettati e sviluppati i sistemi a partire dal CMS, fino ai radar più avanzati. Presso gli stabilimenti campani del Fusaro e di Giugliano vengono realizzate le consolle CMS e prodotti i sistemi radar.
Infine nel sito di Taranto, oltre alla realizzazione di sistemi per l’interoperabilità e per la condivisione delle informazioni in ambito NATO, hanno luogo i test sul CMS presso Maricenprog, il Centro di Programmazione della Marina Militare italiana, con il quale Leonardo lavora in stretta sinergia per validare i sistemi di gestione del combattimento prima di renderli operativi a bordo.