Il Comitato Piazza Verdi, in linea con quello che ha sempre sostenuto, interviene nel dibattito su Enel per dire “NO” alla permanenza della centrale in città. Dopo tutti questi anni passati a respirare carbone, speravamo che, con il cambio di Giunta, la nostra città prendesse un percorso più ecosostenibile.
L’attuale Amministrazione ci pare confusa e in difficoltà: il Sindaco afferma di “aver ricevuto un dischetto da Enel il 16 maggio”, poi accusa un po’ tutti, dalle passate Amministrazioni (che hanno certamente le loro colpe) al Governo attuale, girando attorno al problema. Come afferma il giurista ambientale Marco Grondacci nel suo blog, anche Peracchini ha le sue responsabilità: avrebbe potuto, in prima battuta, chiedere una valutazione del danno sanitario che la centrale ha prodotto e continua a produrre e secondariamente una valutazione dell’impatto sanitario su scenari alternativi. Infine, avrebbe potuto far inserire, nel piano urbanistico, una norma che definisse l’area della centrale libera da industrie insalubri di prima classe per il futuro. Invece si è limitato a chiedere, nell’ottobre 2018, a Enel di rimanere con una centrale a gas, aprendo di fatto la strada alla permanenza della centrale.
Ci riteniamo profondamente delusi da questa decisione e, per questo, manifestiamo e manifesteremo la nostra contrarietà a questo progetto. Invitiamo Sindaco e Giunta a rivedere questa decisione, optando per una svolta più ecosostenibile e rispettando. Sarebbe un atto di coraggio e una dimostrazione di amore per la propria città e rispetterebbe inoltre il voto di Comitati e ambientalisti che hanno creduto nel cambiamento e nella discontinuità. Ricordiamo inoltre che parte dei voti che hanno fatto sì che Peracchini fosse eletto sono venuti dai sostenitori del progetto “Spezialand”, che presupponeva dismissione totale e bonifica dell’area.
Il Sindaco non intende rispettare neppure la volontà di chi lo sostiene in Consiglio e in Giunta?