Stiamo parlando di "Portus Lunae", un complesso sistema di parcheggi, tunnel, rampe, passerelle, percorsi tematici, verde e barriere antirumore che nel sogno dei suoi ideatori dovrebbe sanare finalmente il taglio nel territorio che la Salt aveva creato con la costruzione dell'autostrada e valorizzare tutta la zona, in primis l'area antica di Luni.
Un progetto a suo tempo presentato al Ministero come esempio di sinergia tra gli obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio e dei suoi beni culturali e ambientali. Un progetto faraonico con un costo superiore ai 17 milioni che ha riguardato la realizzazione di una piazzola di parcheggio per auto e bus turistici nel lato a mare dell'autostrada, un sottocavalcavia multimediale (dovrebbe contenere un percorso audiovisivo sulle origini e la storia di Luni) che condurrà al "Parco delle pietre" con accesso alle rampe su un terrazzamento ligure articolata nel lato mare su diverse piane con 117 olivi (ad oggi ancora mancanti), come omaggio al territorio e all'anno di nascita della città, la passerella pedonale sull'autostrada sorretta da un Faro e percorsi tematici, verde e barriere antirumore.
Un progetto che, nelle ipotesi dei suoi fautori, punterebbe ad un milione di visitatori annuali che si riverseranno sull'area archeologica di Luni e lungo le spiagge di Marinella, parcheggiando comodamente la macchina all'interno della A12 e usufruendo della passerella ora terminata.
La costruzione stessa è stata progettata in modo da attirare l'attenzione di coloro che transitano sull'autostrada in entrambe le direzioni. Il "faro" retroilluminato che la sorregge indica l'antico porto romano di Luni; la struttura intera rivisita dal punto di vista architettonico le principali caratteristiche dell'antica città e la passerella di 400 metri richiama la forma a falce del porto cittadino.....anche se ad oggi il color "ruggine" dello scafo portante in acciaio della passerella e la scritta "Portus Lunae" opacizzata e non molto intuibile, lasciano perplessi.
Ora, a ridosso della inaugurazione, la domanda è una: basteranno una passerella ed un parcheggio autostradale per convincere il turista in transito a fermarsi sul territorio? È un'opera ereditata e a poco vale ipotizzare come si sarebbe potuto investire, diversamente e meglio, tale cifra.
Una cifra imponente, peraltro senza che tutto il progetto veda la luce visto che mancheranno gli olivi, il percorso audiovisivo.
Ora si può solo cercare di capire il reale ritorno sul territorio ed adoperarsi per creare quelle situazioni a contorno che l'ideatore avrebbe dovuto pensare e realizzare ma che ancora latitano.
L'opera dovrebbe valorizzare un potenziale patrimonio culturale turistico da sempre trascurato, con un museo che langue, chiuso da quasi un anno ed in attesa di essere ricollocato degnamente nel "Casale Gropallo" sito all'ingresso dell'area archeologica, ed un sito che necessita di essere ripensato sotto tanti aspetti: dagli orari, alla segnaletica e a una manutenzione ordinaria mancante, per essere ampliato con nuovi scavi e pubblicizzato con un necessario e apposito rilancio. Una situazione che richiede un ulteriore impegno per non vanificare il consistente investimento.
Sarzana Popolare