La presentazione è avvenuta nel corso dell'ottavo meeting dello STO Task Group IST-096 dedicato a prototipi ambientali, definizioni di scenario e modelli già maturi nella difesa cibernetica.
Organizzazioni governative nazionali si sono date infatti appuntamento alla Spezia per discutere di sicurezza delle informazioni e loro condivisione protetta in contesti dinamici. L'incontro si è svolto dall'8 al 12 aprile al CMRE ed è stato organizzato in collaborazione con il STO Information Systems Technology (IST) Panel.
I partecipanti, provenienti anche da agenzie NATO, si sono confrontati sull'applicazione di innovative metodologie per la valutazione dei rischi, tese a garantire i più alti livelli di sicurezza per la condivisione delle informazioni in quelli che saranno i campi di battaglia del domani.
In tale contesto il CMRE ha spiegato come i dati, autorevoli e accurati, a disposizione del Centro possano essere sfruttati nella difesa cibernetica per costruire un ambiente artificiale in cui modellare con grande precisione complessi sistemi informatici e fisici, verificando e validando contemporaneamente anche i modelli di valutazione dei rischi che vi sono sottesi.
L'IST-096 continuerà a lavorare allo sviluppo di un iniziale piano di ricerca per la Sicurezza delle Informazioni, incorporando nel contesto tecnico concetti e modelli presi in prestito da operazioni cibernetiche: gli scenari futuristici discussi nell'incontro saranno utili a indirizzare l'agenda della ricerca di settore negli anni a venire.
Il STO CMRE (Science and Technology Organization – Centre for Maritime Research and Experimentation), Centro per la Ricerca e la Sperimentazione Marittima, è situato alla Spezia. In precedenza chiamato NATO Undersea Research Centre (NURC), si occupa principalmente di ricerca, innovazione e tecnologia nella difesa delle installazioni marittime e delle forze navali dalla pirateria e dal terrorismo, nelle reti sicure di comunicazione, nello sviluppo di quadri operazionali condivisi, nella componente marittimo-scientifica delle operazioni militari, nelle contromisure mine, nella protezione non letale dei porti, nella guerra sottomarina e nella mitigazione dei rischi per i mammiferi marini. Il CMRE opera con due navi: il NATO Research Vessel Alliance, vascello oceanografico di 93 metri di lunghezza per 3180 tonnellate di dislocamento e il Coastal Research Vessel Leonardo, unità più piccola particolarmente adatta per la ricerca lungo la costa. Oltre ai laboratori scientifici, il Centro è anche dotato di una flotta di veicoli autonomi sottomarini e di superficie, e si avvale di un'ampia gamma di sensori subacquei.