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"Portus Lunae": davvero si entrerà nella Storia comodamente dall’autostrada? (Foto) In evidenza

di Luca Manfredini – Pochi giorni ormai all’inaugurazione dell’atteso progetto “Portus Lunae” (e delle sue particolarità).

Basterà una passerella ed un parcheggio autostradale per convincere il turista in transito a fermarsi sul territorio?

Il milione di visitatori annuali ipotizzati dai fautori dell’opera attende di riversarsi sull’area archeologica di Luni e lungo le spiagge di Marinella, parcheggiando comodamente la macchina all’interno della A12 e usufruendo della passerella ora terminata.

Un “autogrill autostradale” dove gli automobilisti potranno sostare per visitare le nostre bellezze - questa è la giusta ambizione che ha visto nascere tale idea nel lontano 2002 e avviarsi fattiva nel 2016 con gli obbiettivi dichiarati di: sanare quel taglio nel territorio che la Salt aveva creato con la costruzione dell’autostrada e facendolo diventare come potenzialità aggiunta valorizzando il tutto, in primis l’area antica di Luni.

Una forma di risarcimento dovuta che riunirà fisicamente le zone prima divise, quella a monte con quella a mare, consentendo tramite la futuristica passerella ciclo pedonale di svalicare l’A12 e passare da Luni a Marinella con facilità, o altresì, dal mare andare a visitare il Museo insieme ai turisti parcheggiati lungo l’autostrada.

La costruzione stessa è stata progettata in modo da attirare l’attenzione di coloro che transitano sull’autostrada in entrambe le direzioni, anche il “Faro” retroilluminato che la sorregge è studiato per questo e sta ad indicare l’antico porto romano di Luni. La struttura intera rivisita dal punto di vista architettonico le principali caratteristiche dell'antica città e la passerella di 400 metri che attraversa l'autostrada ricorda la forma a falce del porto cittadino.

Il color “ruggine” dello scafo portante in acciaio della passerella non convince esteticamente però, e la scritta “Portus Lunae” riportata sullo stesso e leggibile dal traffico autostradale è già opacizzata e non molto intuibile.

Un progetto faraonico per un costo superiore ai 17 milioni che ha riguardato la realizzazione di: una piazzola parcheggio per auto e bus turistici nel lato a mare dell’autostrada, un sottocavalcavia multimediale (dovrebbe contenere un percorso audiovisivo sulle origini e la storia di Luni) che condurrà al “Parco delle pietre” con accesso alle rampe su un terrazzamento ligure articolata nel lato mare su diverse piane con 117 olivi (al momento mancanti), come omaggio al territorio e all'anno di nascita della città, la passerella pedonale sull’autostrada sorretta da un Faro e percorsi tematici, verde e barriere antirumore.

Ora siamo arrivati all’Ora X e ben presto potremmo tastare con mano l’intera opera nella sua potenzialità ed il ritorno effettivo sul territorio, impossibile al momento però evitare di notare un paio di piccole “particolarità”:

  1.  L’opera che dovrebbe diventare calamita turistica per il sito dell’antica città romana, valorizzandola e inserendola in un sistema di turismo culturale adeguato all’importanza dell’area, aprirà in pompa magna suoi battenti in concomitanza con un sito archeologico sì importante, ma ora sofferente e un po’ trasandato, il cui Museo è tra l’altro chiuso da fine scorsa estate.
    Ne è prevista infatti da tempo la demolizione e lo spostamento del museo e dei suoi reperti all'interno del “Casale Gropallo”, edificio all'ingresso dell'area archeologica.
    I visitatori interpellati per un giudizio sulla qualità del sito si dichiarano un po’ delusi: dagli orari a disposizione, dall’insufficiente segnaletica e dall’erba imperante, oltre che dal Museo chiuso e dall’anfiteatro non ben mantenuto.
    In effetti girando all’interno della città romana si capisce che qualcosa langue, che il tutto andrebbe rivisto, ampliato magari con nuovi scavi attesi, recuperato con le opere qui scoperte ma in altri musei posizionate e pubblicizzato con un necessario e apposito rilancio.
    Ma del resto la momentanea “difficoltà Italia” è ben nota, tanto quanto il suo (per assurdo) “eccesso” di opere d’arte e siti archeologici. Un patrimonio immenso e forse in quanto tale difficile da gestire e da valorizzare.
  2.  La passerella ciclo pedonale ambisce ad unire i due territori ed a indirizzare i turisti non solo verso il Museo ma anche verso il litorale, e se è vero che Salt ha comprato da Marinella Spa la parte di terreno di proprietà necessaria a posare la passerella, è altrettanto vero che la restante area che l’accoglie rimane comunque di proprietà privata.

Non è mai successo che a qualcuno sia impedito di transitare/visitare i terreni ed il vecchio borgo di proprietà e mai succederà si presume, né con Marinella Spa né con un nuovo (ambito) acquirente/investitore ma, curiosando tra la documentazione del contratto firmato tra la “Società Autostrada Ligure Toscana” e la Società Marinella Spa” (inerente alla vendita terreni per il progetto) si nota un interessante “Articolo 10” che qui andiamo a riportare testuale: “Il presente atto non dà luogo ad alcuna servitù di passo sui terreni di proprietà della Marinella limitrofi all’opera in parola, non interessati dai lavori/intervento”.

Un Atto ufficiale firmato dalle parti nel 2015 che da adito ad una qualche preoccupazione.
“Port Lunae” è quindi un’opera sicuramente importante ma che dovrà essere ben corredata da tanti altri interventi/investimenti per stimolare nel breve futuro quelle file di vacanzieri tanto attesi, disposti a fermarsi in autostrada lasciando l'auto incustodita (e magari piena di bagagli) per farsi una passeggiata di quasi un Km sotto la calura estiva per visitare il nostro importante polo museale o, ancora di più, per recarsi verso Marinella.

Ma per ora limitiamoci ad attendere l’inaugurazione ufficiale dell’opera (prevista per metà maggio), unita anche i lavori di ristrutturazione del cavalcavia del Forlino (a spese Salt) che prevedono l’installazione di nuovi guard-rail, recinzioni e allargamento delle rampe di accesso alla struttura che collega Luni Mare all’area dei Falaschi. Il resto su vedrà.

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