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Giornate nella storia nazionale: un modo e una proposta dell’Alpinismo Lento per celebrare il 25 Aprile In evidenza

L’associazione Mangia Trekking, ha proposto per la Festa della Liberazione, numerose iniziative di alpinismo lento in diverse zone: "Proponiamo una generale riflessione, affinché non venga snaturato il reale significato"

Un territorio che dal mar ligure alle montagne appenniniche ed apuane, ha tristemente vissuto la seconda guerra mondiale. Così nella ricorrenza del 25 aprile, mentre alcuni appassionati dell’ Alpinismo Lento sono saliti nel territorio di Ventasso in Appennino, e di Vinca nelle Alpi Apuane, altri hanno voluto iniziare la celebrazione della festività nazionale con una visita al medievale paese di Mangia, terra dei perseguitati fiorentini guelfi bianchi, luogo da cui i giovani venivano chiamati a servire la patria tra gli alpini, e che durante la seconda guerra mondiale, vide i suoi giovani uomini combattere ed incontrarsi sul fronte russo. A Mangia, dove la brigata partigiana Gramsci installò il proprio comando. Così dopo aver provveduto alla piccola manutenzione del sentiero che dal borgo di fondo valle sale al paese di Cornice, con due libri tra le mani, “ Ricordi di Guerra “ di Luciano Borione e “ Partigiano... io so cosa vuol dire” di Gordon Lett, gli amici del Mangia Trekking, con un’attività di lunghi cammini hanno visitato i luoghi della Val di Vara e della Lunigiana, protagonisti dei racconti celebrati nei due testi. Da Mangia al monte Dragnone nello Zignago, fino all’Alta Via dei Monti Liguri, nei Comuni di Sesta Godano, Zeri, Mulazzo e Rocchetta Vara. Con una silenziosa sosta, di alcuni associati, durante il cammino, al borgo Costa di Scogna, per deporre dei fiori di campo ad una lapide apparentemente dimenticata, che ricorda il sacrificio dei due fratelli Giambattista e Giulio Rovere custodi della civiltà contadina di quelle terre. L’associazione Mangia Trekking, nella circostanza, osservando che questa importante festività nazionale, come alcuni hanno già osservato, viene oggi talvolta assimilata ad una sagra di paese, propone che vi sia una generale riflessione, affinché non venga snaturato il reale significato di questa sensibile ricorrenza per tutti.

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