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Tedeschi sul caso inerti: "Un gran risultato del Parco, le leggi vanno rispettate" In evidenza

di Alessio Boi- Ieri l'intervento delle Forze dell'Ordine su uno stabilimento che operava da tempo senza autorizzazione. Oggi le reazioni del Presidente del Parco di Montemarcello.

Si è trattato dell'esito di una lunga attività investigativa, quando ieri, venti unità tra militari delle Stazioni Carabinieri Forestale della Spezia, Sarzana, Borghetto Vara, Sesta Godano e Varese Ligure, insieme ai militari NIPAAF, hanno messo la parola "fine" a un'attività di triturazione di inerti che andava avanti da tempo senza autorizzazioni. Era l'esecuzione del relativo provvedimento del GIP del Tribunale della Spezia, che aveva deciso di chiudere l'azienda in località Ghiarettolo/Falaschi.

L'attività gestiva 100 mila tonnellate di materiale di cava, che venivano smaltite in modalità illegali con la conseguenza di scarico di acque reflue industriali e l'emissione nell'atmosfera di materiale inquinante. Il provvedimento, avvenuto con esito positivo, è stato seguito dai commenti del Presidente del Parco di Montemarcello Magra-Vara Pietro Tedeschi di questa mattina, che si esprime così: "Questo è un importante risultato del Parco, le leggi vanno rispettate". E ancora: "Non possiamo far chiudere un'azienda, ma abbiamo la possibilità di chiedere con forza che vengano rispettate le leggi- e conclude- andremo avanti con assiduità anche con le altre aziende".

Infatti, questa non era l'unica impresa che lavorava senza permessi e in una maniera non rispettosa dell'ambiente, ma altre attività devono muoversi al più presto per mettersi in regola con la legge, ovvero: la Inerti Mutu, vicino a Follo, la Paglini, la Unical, la Seib, Cemembit e Conglomerati Lucchesi.

Ancora Tedeschi tuona: "O governiamo il territorio o si distrugge la Val di Magra", dopodiché introduce Carlo Picard, il Capo delle Guardie del Parco Volontarie, le quali stanno compiendo un importante bonifica delle darsene. Spiega, infatti, che sta iniziando un lavoro di verifica e che saranno 40 in tutto quelle da controllare, e di queste ne sono già state fatte sei, ma è solo una piccola parte di un progetto che prevede la riqualificazione del fiume, ne quale si cercherà di far collaborare più enti possibili, insieme a privati, che non si fermeranno solo agli argini e sponde, ma all'intero territorio.

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