Le Segreterie territoriali FP Cgil – Cisl FP – Uil Pa della Spezia scrivono ai parlamentari liguri eletti nel Collegio della Spezia per denunciare "la difficile situazione che si è creata nel corso degli anni all’interno della Base Navale e dell’Arsenale spezzino".
I sindacati, uniti, chiedono lo sblocco delle assunzioni e che si proceda con il Piano Brin.
Questa la lettera:
E’ indispensabile che il Governo affronti tempestivamente e prioritariamente il tema dello sblocco del turn over in quanto l’età media dei lavoratori è di 58 anni ed in tempi brevi (entro il 2023) per effetto del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età o quota 100, l’Arsenale della Spezia e gli Enti satelliti, scarseggiando le maestranze addette alle attività strategiche, non potranno più garantire un servizio efficiente per la manutenzione e la logistica del naviglio, venendo dunque meno alla missione per la quale questa Base Navale è nata.
Con la presente chiediamo
che, prima di qualsiasi altra azione a breve disposta, siano sbloccate le assunzioni di giovani assistenti tecnici che, attraverso il Centro di Formazione Professionale (ex Scuola Allievi Operai) e con l’affiancamento delle attuali figure professionali (per il tempo che rimarranno a disposizione), risulteranno essenziali per la sopravvivenza dell’Arsenale e della Base Navale conservando un orizzonte di efficienza operativa.
Crediamo infatti che la soluzione al grave problema che rappresentiamo non possa essere il solo riutilizzo del personale ex militare transitato nei ruoli civili per motivi di salute poiché proprio per tali motivi non può essere impiegato nei ruoli tecnici (lavori a bordo e/o di officina) dei quali l’Arsenale spezzino ha estrema necessità.
Chiediamo altresì di proseguire il programma di rinnovamento dell’Arsenale come previsto dal Piano Brin. Gli investimenti ricevuti sino ad oggi per l’ammodernamento delle officine di manutenzione (officine polifunzionali) risultano esigui e totalmente insufficienti rispetto a quelli preventivati. In questi anni tutti i Governi che si sono succeduti non hanno mai dato risposte risolutive alle esigenze dell’Arsenale, dimostrando di non comprendere che esso rappresenta per la città una realtà essenziale sia dal punto di vista occupazionale (2000 civili, 6000 militari con una occupazione che ha riflessi anche sull’indotto dell'industria privata), che di quello economico.
Sollecitiamo infine risposte concrete in tempi certi. Qualora infatti la soluzione alle annose problematiche che abbiamo brevemente descritto non avvenisse in tempi congrui si rischierebbe di ridurre l’Arsenale e la Base Navale ad una mera stazione appaltante, con la conseguente lievitazione dei costi sulla spesa pubblica e la drammatica perdita di prezioso Know How, ad oggi unico per qualità nel panorama nazionale.
Le Segreterie territoriali
FP Cgil – Cisl FP – Uil PA