Le lingue a volte giocano brutti scherzi. Dev’essere stato il caso della statua di Richard Wagner inaugurata giusto questa mattina, in occasione del ventennale del gemellaggio tra Spezia e la cittadina tedesca di Bayreuth, città natale del compositore tedesco.
A scoprire la statua è stato il sindaco Pierluigi Peracchini, affiancato dall’assessore Paolo Asti, dal Console generale della Federazione Russa Marat Pavlov, dal vicesindaco di Bayreuth Thomas Ebersberger, dal Console generale aggiunto della Repubblica Federale Tedesca Peter Von Wesendonk e dallo scultore russo Aidyn Zeinalov.
Si tratta di un’opera che proprio Zeinalov ha donato alla città, come aveva già fatto con la Sirenetta del Golfo di passeggiata Morin.
La statua di Wagner è stata collocata in centro, vicino a piazza Sant’Agostino, tra via Sforza e la salita al Castello San Giorgio, per ricordare il soggiorno del compositore tedesco, nel 1852, nella vecchia locanda di via del Prione, dove Wagner ebbe l’ispirazione del motivo del preludio orchestrale de “L’oro del Reno”, prologo della Tetralogia (L'anello dei Nibelunghi) composta da “l’Oro del Reno”, “la Valchiria”, “Sigfrido” e il “Crepuscolo degli Dei”.
Girando attorno alla statua, però, salta all’occhio l’inaspettata “sorpresa”: sulla parte posteriore della sedia su cui siede la figura di Wagner, infatti, è scritto “This monument of Wagner is a gift to La Specia from sculptor Aidyn Zeinalov. 2019” (“Questo monumento di Wagner è un dono a La Specia”).
Il nome della splendida perla sul mar, insomma, è stato riportato sulla statua con un evidente errore – la “c” al posto della “z” – derivante forse dalla difficoltà degli stranieri di pronunciarlo correttamente.
Un’occasione d’oro per scatenare l’ironia dello spezzino doc, sempre diffidente dei “foresti”.