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Ex sindaco della Spezia, è stato anche Senatore. Aveva 90 anni.

 

La Spezia perde una delle figure che ne hanno segnato la storia politica ed istituzionale. E' morto a 90 anni Aldo Giacchè.

Giacchè è stato uno degli esponenti storici della sinistra spezzina. E' stato il primo segretario della Federazione giovanile comunista dopo la Liberazione; in seguito fu Segretario Provinciale del PCI dal 1968 al 1976.
Aldo Giacchè non può che essere ricordato, però, innanzitutto, come Sindaco della Spezia: fu alla guida della città dal 1976 al 1983. Poi, proprio in quell'anno, l'elezione in Parlamento, dove rimase fino al 1992.
Anche in seguito non perse certo il suo spirito e la sua attenzione alla politica nazionale e cittadina, impegnandosi fino alla fine per sostenere gli ideali in cui credeva.


Sabato 16 marzo, dalle ore 9.30 alle ore 15.00, in Sala Giunta sarà allestita la camera ardente dell'ex Sindaco e Senatore Giacchè.
All'arrivo della salma, previsto alle ore 9.30, il Sindaco Peracchini renderà omaggio in Sala Giunta.
Alle 15.00 l’orazione funebre.

I MESSAGGI DI CORDOGLIO

“Oggi la città piange la scomparsa di Aldo Giacchè, Sindaco della Spezia dal 1976 al 1983. - dichiara il Sindaco Pierluigi Peracchini - Lo ricordiamo come il Primo Cittadino che ha fortemente segnato la storia politica e istituzionale della nostra Città e che ha continuato il suo impegno anche da Senatore della Repubblica dal 1983 al 1992. Giacchè era un galantuomo della politica che fin da giovanissimo - fu il primo segretario della Federazione giovanile Comunista dopo la Liberazione - ha dedicato la sua vita al bene comune: per questo tutta Città della Spezia lo ricorda con affetto e grande rispetto e si stringe al dolore per il grave lutto che ha colpito la sua famiglia”.


Il Consigliere Comunale di LeAli a Spezia Guido Melley scrive su Facebook: "La nostra città ha perso un Uomo ed un Politico serio e per bene, Aldo Giacché. Aldo è stato un Sindaco che ha fatto molto per la sua città e da Parlamentare non ha smesso di occuparsi del nostro territorio. In tarda età ha continuato a battersi, a discutere, ad avanzare critiche e proposte.
Ricordo da ultimo il suo impegno nel Comitato tematico per il Centro Storico e la sua energia nel contestare apertamente anche gli Amministratori comunali appartenenti al suo partito.
Aldo è stato una figura simbolo di un partito, il PCI, e poi a seguire nelle varie evoluzioni che hanno portato nei giorni nostri all’attuale PD.
Anche se in ultimo si era allontanato dalle più recenti esperienze locali e nazionali del PD, Aldo ha sempre avuto nel suo cuore un posto speciale per il partito, il suo partito.
Aldo è stato un caro amico di mio padre e tra di loro vi è sempre stato un rispetto istituzionale oltre che personale quando si sono trovati avversari politici, l’uno nel PCI e l’altro nella DC degli anni ‘70.
Una cosa che oggi - purtroppo- accade di rado, molto di rado.
Quando a fine anni ‘90 ho cominciato la mia esperienza politica in Comune, ho conosciuto meglio Aldo che non lesinava nè stimoli nè consigli.
Non ho condiviso con lui esperienze politiche dirette, ne’ tanto meno di partito.
Ma posso dire che la nostra città può davvero onorarsi di aver avuto un Sindaco come Giacché: un Politico di razza come si usava dire una volta".


Le consigliere comunali del Movimento 5 Stelle La Spezia Donatella Del Turco e Jessica De Muro e gli attivisti del meetup “Grilli Spezzini”, apprendendo la notizia della scomparsa di Aldo Giacché, desiderano unirsi al dolore della famiglia, dei parenti, degli amici e di tutta la città: "Di lui ricordiamo il Sindaco e il Senatore, ma anche il suo essere cittadino serio e onesto, padre affettuoso e uomo per bene. Ha difeso con coraggio la Costituzione, facendo della libertà e della giustizia i capisaldi della sua azione politica e civile. Ha compreso e fatto suoi i problemi del mondo del lavoro, non stancandosi mai di cercare soluzioni e possibilità per il benessere dei lavoratori, al di là e al di sopra di ogni ideologia e colore politico. Ha amato la sua e nostra città di quell’amore immenso e puro che solo gli Spiriti Grandi sanno provare. La sua lezione non sarà dimenticata".


Lorenzo Forcieri, Consigliere Comunale di Avantinsieme scrive: "Esprimo il mio dolore per la scomparsa del senatore Aldo Giacché. Aldo è stato un dirigente politico esemplare del Partito Comunista Italiano, di cui ne ha incarnato i migliori valori: serietà, rigore, studio, dedizione. Erano queste le caratteristiche con cui Giacchè ha servito il Paese nei diversi ruoli da lui ricoperti a livello amministrativo e politico. Ho avuto l’onore e l’onere di succedergli nel Senato della Repubblica e nella Commissione Difesa, potendone constatare di persona la stima e il prestigio di cui Aldo godeva. Continuo è stato il suo lavoro per il nostro territorio e per il suo sviluppo nell’interesse dei lavoratori e di tutti i cittadini. Il ricordo del suo impegno rimarrà a lungo in tutti noi.
Alla sua famiglia, alla moglie Anna, ai suoi figli Irene e Vladimiro le mie più sincere e sentite condoglianze".


La deputata del PD Raffaella Paita scrive: "Ci ha lasciato Aldo Giacchè un grande protagonista della storia politica e amministrativa della sinistra alla Spezia e nel Paese. Un punto di riferimento per un’intera generazione di dirigenti, per la sua visione e intelligenza, ma anche per il suo indomito spirito critico e la sua capacità di sfidare, a mettersi in discussione. Aldo è stato un convinto riformista che ha contribuito da sindaco, da senatore al progresso della sua amatissima città".


L'onorevole Andrea Orlando scrive su Facebook: "Se ne è andato Aldo Giacché, quello che considero il mio maestro politico.
Il gusto per l’analisi, per il ragionamento, per la battaglia delle idee e che cosa significa dirigere un partito me lo ha insegnato lui.
Se la sinistra ha saputo radicarsi così profondamente nella storia della nostra provincia lo dobbiamo in larga parte a lui.
Dovremo trovare le giuste parole per ricordare la sua vita e il suo lavoro come dirigente politico, come sindaco della città, come parlamentare e la sua sconfinata passione politica con il rispetto che si deve ad un capo.
Adesso per me è il momento del dolore e del silenzio. Le condoglianze ad Anna, Vladimiro ed Irene".


La federazione spezzina del Partito Democratico lo ricorda così: "Oggi la città perde un uomo che ha vissuto mettendo sempre davanti a sè i valori della Costituzione e dell’antifascismo. Aldo, primo segretario della Federazione giovanile comunista dopo la Liberazione, Segretario Provinciale del PCI, seguì tutte le fasi politiche del nostro partito, fino al 2017 anno in cui decise di aderire ad Articolo 1, proseguendo lì la sua attività di fervente militante. Fu Sindaco della città nel 1976 e nel 1983 venne eletto senatore, rimanendo parlamentare sino al 1992. Il suo curriculum politico sarebbe difficile da stringere in poche righe, la sua lunga attività nelle istituzioni e al servizio della città gli viene riconosciuta da tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo e apprezzare le sue qualità. Il tema così attuale del confronto democratico e della partecipazione alla discussione,oggi più che mai necessaria, erano la spinta al suo agire politico.
Anche nell’ultima campagna elettorale per le elezioni amministrative non ha mancato di dare il suo contributo di presenza e di sostegno. Quel contributo che mancherà e che avremo il dovere di non dimenticare.
Alla moglie e ai figli Irene e Vladimiro giungano le sincere condoglianze del Partito Democratico".


L'Eurodeputato PD Brando Benifei afferma: "La scomparsa di Giacché colpisce profondamente l’intera comunità politica della Sinistra spezzina. Ho conosciuto Aldo all’inizio della mia militanza, quando da giovane studente cresciuto con manifestazioni e occupazioni, decisi di muovere i prima passi nella politica dei “grandi”, proprio nella stessa Sezione Centro alla quale lui, politico di lungo corso, era iscritto. I suoi consigli limpidi, diretti e mai banali, non mancavano di stimolare riflessioni anche nelle generazioni più giovani e inesperte. Conservo ancora il ricordo delle tante discussioni avute con lui sui temi più diversi: dalla partecipazione alla democrazia, dal ruolo della politica alla funzione dei partiti e, non ultimo, il futuro della città. A Spezia, intesa non solo come città ma come comunità, aveva dedicato le migliori energie, servendo il territorio con serietà e passione civile come Sindaco e poi come Senatore. Aldo mancherà a tanti di noi. Ciao compagno Giacché".


"È con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di Aldo Giacché, un compagno che lascia un segno indelebile nella storia della nostra città e nella storia comunista spezzina, e non solo, portata avanti con una forte componente di spezzinità, con competenza, impegno, determinazione e sensibilità verso i problemi del lavoro e della partecipazione a cui ha dedicato sempre particolare attenzione. In questo triste e doloroso momento giungano il nostro cordoglio e le nostre più sentite condoglianze alla moglie ed ai figli Irene e Vladimiro", parole che arrivano dalla Federazione della Spezia del Partito Comunista Italiano.


Rifondazione Comunista spezzina esprime "le più sentite condoglianze alla famiglia Giacchè per la scomparsa del caro Aldo, già sindaco della nostra città e senatore per il Partito Comunista Italiano per due legislature a cavallo degli anni '80 e '90. Con Giacchè se ne va un pezzo di storia di questa città, fatta di valori profondi legati all'antifascismo, alla democrazia, al progresso del Paese, valori che Aldo ha sempre promulgato con forza durante la sua lunga vita, anche in tarda età. E' stato un maestro per tutti i giovani spezzini di sinistra che si si sono avvicinati alla politica, ultimo rappresentante di una generazione nata nel fascismo ma che il fascismo ha saputo combatterlo dopo la guerra con la propria intensa attività istituzionale e di partito, ricoprendo cariche illustri e sempre con rigoroso senso del dovere e responsabilità verso i cittadini. Alla famiglia Giacchè, in particolare ai figli Irene e Vladimiro, va il più forte abbraccio della federazione spezzina di Rifondazione Comunista. Una delegazione del Prc spezzino parteciperà al picchetto funebre organizzato in suo onore nella giornata di sabato presso la sala giunta del comune della Spezia".


L'ex sindaco della Spezia Sandro Bertagna e il coordinatore provinciale di Articolo 1 Moreno Veschi
scrivono: "La scomparsa di Aldo Giacchè ci priva di una risorsa politica, ideale e morale che a lungo ha agito nell'esperienza della sinistra spezzina.
Dall'impegno nell'adolescenza per combattere il fascismo, poi nella direzione della gioventù comunista spezzina, con l'assunzione successiva di funzioni di direzione del P.C.I. provinciale.
Nella vicenda umana di Giacchè possiamo rileggere tanta parte dell'esperienza non facile ma imprescindibile del divenire storico di larghe masse popolari alla ricerca, con la lotta e l'impegno quotidiano, di uno sbocco democratico e progressista della nazione nel suo rapporto con gli sviluppi di un processo mondiale.
Nel confronto e nella ricerca unitaria di dare un senso democratico all'essere di sinistra Aldo ha impegnato tutta la sua vita. Lo ha fatto da dirigente locale e nazionale del Partito Comunista ed ha continuato ad esercitare un ruolo di primo piano nella ricollocazione politica di quella esperienza storica, fondante assieme ad altre della Repubblica italiana, in un'altra storia, popolare, italiana e democratica. Fino alla sua ultima adesione al partito di Articolo 1.
Oggi lo ricordiamo nella sua esperienza di dirigente politico, di grande e tenace amministratore nella sua funzione di Sindaco della Spezia, di Senatore della Repubblica.
Pensiamo che egli abbia testimoniato, nel lungo procedere della sua vita, lo sforzo di mantenere sempre uniti i valori del socialismo con quelli della democrazia.
Il suo assillo costante a favore della partecipazione dei lavoratori e dei cittadini alle decisioni più significative della vita quotidiana, dalle scelte di governo della città alle più grandi questioni delle vicende nazionali ed europee, è testimonianza di una profonda e vissuta idealità democratica che si ripropone nettamente come insegnamento ed indicazione per affrontare le prove difficili che stanno di fronte a tutti noi.
Crediamo che il suo lascito ideale e politico non appartenga solo a quanti di noi hanno condiviso con lui tante parte di un lungo percorso di vita, ma possa essere patrimonio di nuove esperienze politiche unitarie, di nuove generazioni che devono sempre affrontare i grandi nodi della libertà, della democrazia, della giustizia nello sviluppo sociale e civile dell'epoca in cui oggi viviamo.
Un nostro commosso abbraccio, anche a nome di tutti i compagni ed amici di Articolo 1, va ai suoi cari Anna, Wladimiro ed Irene, con la gratitudine per quanto hanno fatto per lui".


L'ex sindaco Massimo Federici scrive: "È di un mondo che non c’è più che ci parla la vita di Aldo Giacché. Lo dico pur sapendo che probabilmente lui, armato di quel suo sempre così vivace gusto per il confronto polemico, avrebbe contestato anche questa affermazione. La sua vicenda di vita in effetti non ha fatto parte semplicemente “di un mondo”, bensì di una grande storia, storia che non è iniziata ieri né tantomeno è finita oggi, storia a cui sentiva di appartenere intimamente. Era quella delle classi lavoratrici e dei movimenti sociali e politici che l’hanno accompagnata. Giacché era persona di grande lucidità, tranchant, autorevole e austero, metteva soggezione. Giacché era la Politica. La politica non è stata solo la sua professione e la sua passione. Era la lente con la quale guardava e leggeva il mondo, le cose, le persone. E come anche alcuni altri della sua generazione sapeva personificare inflessibilmente il primato della politica in ogni ambito, in ogni momento... tutto il resto veniva dopo. Giacché era comunista. Lo è stato nel profondo nonostante o forse sarebbe meglio dire in ragione del suo credo riformista. Comunista vero, accentratore, rigoroso, aspro come quelli forgiati alla scuola dura e selettiva della guerra fredda. L’ho conosciuto molto tempo addietro, ma l'ho visto commuoversi una sola volta. Eravamo in piazza Brin, una decina di anni fa, si chiacchierava della città e della sua storia. Gli dissi di scriverne, di pubblicare i documenti in suo possesso e tutto un tesoro di racconti di vicende da lui vissute. Mi rispose con un sorriso ironico e riprese a parlare. Anni 50, l’occupazione delle fabbriche, gli scioperi duri e interminabili. “Quegli operai che non mollavano! ... anche se non sapevano più cosa portare a casa per sfamare le famiglie, anche se erano stremati” Ho visto i suoi occhi inumidirsi di lacrime. La “classe lavoratrice”, la classe operaia dentro i suoi pensieri erano ora volti, nomi, storie di vite".


Il segretario generale provinciale Cisl, Antonio Carro, a nome di tutta la Cisl spezzina, esprime il cordoglio e la partecipazione al dolore dei familiari per la scomparsa del senatore Aldo Giacchè, già sindaco della Spezia. "Un uomo che ha contribuito a sviluppare la città della Spezia con particolare attenzione al mondo del lavoro per garantire occupazione, crescita e sviluppo ai nostri concittadini".

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