Sul posto gli operanti venivano contatti da due signore le quali riferivano loro che, poco prima, mentre erano separatamente intente ad effettuare degli acquisti, ad entrambe erano stati asportati dalle loro borse i rispettivi portafogli.
Analogo furto veniva commesso, sempre nel medesimo breve lasso temporale, luogo e con le stesse modalità, anche in danno di un’altra donna.
L’immediata visione dei filmati, registrati dalle varie telecamere di sicurezza installate nell’Ipercoop, permetteva agli agenti di individuare inequivocabilmente la responsabile di tali delitti in una “datata” ed insospettabile signora, sconosciuta alle Forze dell'Ordine, che, come si evince chiaramente dalle comprovanti immagini relative al furto del portafoglio di una donna, avvenuto nel reparto telefonia, con estrema e “professionale” destrezza, commetteva il reato.
In seguito i portafogli delle vittime verranno rinvenuti da inservienti della Coop, celati ed abbandonati tra le merci esposte.
Alle ore 13:00, sempre del 28 febbraio, un altro equipaggio della Squadra Volante si dirigeva presso il supermecato “Coop”, sito all’interno del centro commerciale “Il Faro”, in viale Amendola, dove era avvenuta un’altra serie di analoghi furti con destrezza occorsi in danno di clienti.
Anche in questa circostanza, gli agenti prendevano contatti con altre due donne.
Nello specifico, mentre ad una veniva asportato il solo portafoglio, successivamente rinvenuto, ad un’altra veniva rubata la borsa contente, oltre al portamonete ed a vari effetti personali, anche il cellulare.
In quest’occasione, la responsabile di detti reati veniva scorta da due testimoni, mentre commetteva gli illeciti.
La rea, peraltro ripresa anche dalle telecamere di sicurezza di questa seconda Coop, risultava indiscutibilmente essere la medesima che aveva compiuto, poco prima, i delitti presso le Terrazze.
A seguito di ciò, personale della Squadra Mobile, si poneva alla ricerca della malvivente, ipotizzando che la stessa si potesse essere recata “al lavoro” in un terzo supermercato della zona.
Per detto motivo, i poliziotti si recavano presso la locale “Esselunga” dove, peraltro, prendevano contatti con il responsabile della sicurezza.
Tale strategia dava esito positivo poiché, nel pomeriggio, gli stessi investigatori venivano informati dalla coordinatrice di zona dell’Esselunga, che il 17 febbraio, una borseggiatrice di avanzata età veniva colta in flagranza, a seguito di specifico delitto, presso l’Esselunga di Pisa e denunciata da personale di quella Questura debitamente intervenuto in merito.
L’addetta alla sicurezza forniva anche un fotogramma della responsabile dei furti del supermercato pisano, ripresa all’opera nel menzionato megastore toscano, che appariva essere indiscutibilmente la stessa autrice dei furti occorsi alla Spezia.
A seguito della notizia pervenuta, i poliziotti reperivano immediatamente una recente foto della rea che, senza dubbio, risultava corrispondere alla responsabile degli illeciti già consumati. La donna (A.S.) veniva riconosciuta con certezza, in sede di idonea individuazione, anche dai testimoni come colei che aveva “colpito” al Faro.
Inoltre, ad ulteriore comprova, veniva acclarato che, sempre nel pomeriggio del 28 febbraio, dopo aver consumato i furti alle Terrazze ed al Faro aveva reiterato il reato anche presso il centro commerciale “La Fabbrica”, a Santo Stefano di Magra (SP), dove aveva asportato un marsupio ad una donna, fatto denunciato presso la Stazione Carabinieri di Sarzana. Nel frangente, A.S. era stata però notata da un testimone mentre si disfaceva di un portafoglio, risultato poi essere quello asportato poco prima al Faro ad una delle vittime spezzine, che veniva debitamente recuperato e riconsegnato dai militari alla legittima proprietaria.
Ad ulteriore corollario, al fine di descrivere la personalità della donna, la Polizia di Stato accertava che la stessa aveva iniziato la sua “carriera” criminale sin dall’anno 1987. Nel corso del tempo trascorso, non aveva mai interrotto la serie di reati specifici (borseggi in centri commerciali) commettendoli in molteplici cittadine del Nord Italia.
La borseggiatrice, bolognese classe 1944, è stata indagata in stato di libertà per i reati previsti e puniti dagli artt. 81- 624 e 625 C.P.