Sono stati consegnati stamani, dal Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, due encomi solenni, rispettivamente ad un ufficiale della componente elicotteristica e ad un sottufficiale aerosoccorritore marittimo.
A ricevere l’alto riconoscimento, nel piazzale della Capitaneria di Porto spezzina, il Tenente di Vascello pilota Marco Cantù ed il 2° capo Scelto Q.S. Marco Savastano, aerosoccorritore marittimo, alla presenza di tutto il personale militare e civile in servizio, una rappresentanza del personale in quiescenza tra cui il decano del Corpo, Ammiraglio Ispettore Capo Luigi Romani, nonché del Comandante del Porto della Spezia Capitano di Vascello Massimo Seno e del Capitano di Vascello pilota Paolo Cafaro, Comandante della base aereomobili della Guardia Costiera di Sarzana.
L’episodio, che vide protagonista l’equipaggio dell’elicottero AW 139 della Guardia Costiera, risale alla notte del 28 febbraio 2017, quando, in presenza di una burrasca forza 8 da Sud-ovest, raffiche superiori ai 40 nodi, altezza delle onde stimata in 4 metri in presenza di pioggia, un uomo si trovava in pericolo di vita a bordo della propria unità a vela, ormai ingovernabile, a circa 26 miglia a sud di Genova durante il trasferimento da Imperia a Bastia.
In tale frangente il capo equipaggio del velivolo, Tenente di Vascello Cantù e l’aerosoccorritore marittimo, Secondo Capo Savastano, dimostrarono grandissimo coraggio, tenacia e risoluta determinazione riuscendo a condurre, a buon esito, un’operazione caratterizzata da tratti di eccezionale difficoltà, sottraendo letteralmente al mare la vita di un uomo in imminente pericolo di perdersi.
Fondamentale la perizia del pilota dell’elicottero della Guardia Costiera che riusciva a condurre il velivolo presso l’imbarcazione da soccorrere - interessata da momenti di beccheggio e rollio molto ampi con escursioni dell’albero fino a circa 90° - valutando quale migliore procedura possibile di recupero del naufrago, quella realizzabile attraverso l’impiego di un aerosoccorritore, sempre vincolato, al gancio del verricello.
Ad essere ammainato in mare, il Secondo Capo Savastano, il quale dando fondo ad ogni energia e prova di grande forza e di una capacità di reazione non comune, riusciva ad afferrare il diportista, tuffatosi inaspettatamente in mare, evitando che quest’ultimo potesse essere trascinato via dalle forti correnti e dai marosi. Lottando quindi per lunghi minuti contro il mare e contro il naufrago, ormai colto dal panico, riusciva nel difficile compito di imbragare il malcapitato che, successivamente, veniva recuperato a bordo dell’elicottero, scosso e spaventato, ma in buone condizioni generali di salute.
L'ammiraglio Pettorino quindi, ripercorrendo le fasi della delicatissima operazione e nel congratularsi personalmente con Cantù e Savastano, per il coraggio e l’estrema professionalità, ha sottolineato l’estrema importanza della componente aerea che proprio in questo caso è stata determinante per il salvataggio del naufrago, poiché l’unità navale dirottata in zona per prestare soccorso era impossibilitata ad intervenire dalle condizioni meteorologiche particolarmente avverse.
Il Comandante Generale ha quindi rivolto un saluto al personale militare e civile in servizio attivo ed in quiescenza della Guardia Costiera, presente alla cerimonia, rammentando l’importanza di affrontare sempre il lavoro quotidiano con entusiasmo e fierezza nel rispetto dei valori di lealtà, onestà e coraggio, a beneficio degli interessi della collettività.
A seguire l’ammiraglio si è recato in visita presso il Comune della Spezia dove ha incontrato il Sindaco Pierluigi Peracchini, a conferma degli ottimi rapporti di proficua collaborazione tra Autorità Marittima ed Amministrazione Comunale.