55 case popolari sfitte, un progetto di fattibilità redatto da Arte, che gestisce gli alloggi, e un avviso per la ricerca di uno (o più) sponsor che ci metta(no) i soldi.
Si può riassumere così il patto siglato pochi giorni fa tra l'amministrazione e l'Azienda regionale territoriale che si occupa dell'edilizia residenziale pubblica.
Arte, che gestisce gli alloggi in forza di una convenzione del '96, ha stilato un progetto per il recupero di 55 case popolari sfitte (l'elenco è scaricabile in fondo all'articolo), che versano in condizioni precarie e hanno un gran bisogno di interventi di manutenzione straordinaria.
Previsione di spesa totale: 1 milione 300 mila euro. Si tratta di una serie di appartamenti in là con gli anni, oggi non occupati, sparsi non solo nel centro città.
Per poterne assegnare il maggior numero possibile, in breve tempo, a chi ne ha diritto, il Comune ha deciso di promuovere "un tempestivo intervento per il recupero di un primo lotto di alloggi sfitti", da individuare all'interno dei 55 già rintracciati da Arte, che corrisponde esattamente al 50% del progetto redatto dall'Azienda, per una spesa massima di 650 mila euro.
A metterci i soldi, però, non saranno i due contraenti del patto di collaborazione, ma uno o più sponsor che il Comune sta cercando di individuare, attraverso un apposito avviso pubblico.
Due le opzioni sul tavolo per gli interessati (sia soggetti pubblici che privati): o liquidare al Comune la somma necessaria per risanare le case popolari, oppure realizzare in prima persona i lavori, pagando tutti gli oneri tecnici del caso. Poi si dovranno negoziare "la durata e i reciproci obblighi e facoltà delle parti del contratto".
"Nello svolgimento delle reciproche attività dovrà essere esclusa ogni forma di conflitto d'interesse", precisano gli uffici di palazzo civico.