La questione è nota da tempo, ma a portarla di nuovo prepotentemente alla luce è stato il maltempo dello scorso 29 ottobre che ha, tra l'altro, danneggiato i tetti di copertura di alcuni capannoni in Arsenale. Tetti contenenti eternit.
Subito l'Associazione Murati Vivi, che riunisce diversi cittadini di Marola, ha chiesto alla Marina di procedere alla bonifica delle strutture danneggiate e poi di trovare una soluzione anche per le altre. Il 2 novembre, poi, sono andati direttamente in Arsenale per parlare con un responsabile ed il 7 sono iniziate le rimozioni.
Oggi l'Associazione Murati Vivi, audita dalla II° COMMISSIONE (Assetto Territoriale – Ambiente - Traffico e Mobilità - Qualificazione Sistema Urbano – Turismo) del Comune della Spezia, ha ribadito la volontà di sapere chi avrebbe dovuto controllare e chi dovrà controllare e l'urgenza di trovare una soluzione al problema.
Un percorso che è la stessa Associazione a suggerire. I Murati Vivi, infatti, lasciano rabbia e indignazione a casa e con loro in Commissione portano un documento che contiene le loro richieste che indicano in modo chiaro una strada che può essere intrapresa.
Il documento, messo agli atti, contiene tre richieste rivolte alla Commissione quale primo passo verso il Consiglio Comunale:
- l'impegno formale ad istituire un tavolo di confronto, per un percorso di trasparenza e partecipazione, del quale facciano parte: la Marina, i rappresentanti comunali e della II Commissione, i soggetti deputati al controllo e monitoraggio dell'aria, i rappresentanti dei cittadini, i sindacati dei lavoratori dell'Arsenale e i dirigenti scolastici (a poche decine di metri in linea d'aria dall'Arsenale si trova infatti una scuola);
- la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra la Marina e gli istituti di controllo per monitorare la bonifica e per procedere alla mappatura dei siti pericolosi;
- l'impegno a chiedere al Ministero competente e allo Stato Maggiore della Marina i fondi necessari per la bonifica.
La richiesta, come riassume il portavoce dell'Associazione William Domenichini, è quella di “un percorso chiaro, celere e puntuale”.
Massimo Baldino (Per la Nostra Città), Guido Melley (LeAli a Spezia) e Massimo Lombardi (Spezia Bene Comune), che hanno chiesto la convocazione della Commisione, plaudono al tono dei Murati Vivi e al loro spirito propositivo e di collaborazione.
L'auspicio che emerge da tutti i presenti in Commissione è che questa questione venga affrontata superando le “usuali” contrapposizioni tra forze politiche, che si cerchi una unità in nome del superiore valore della salute dei cittadini.
Il consigliere del PD Luca Erba rilancia con un'altra proposta: una Commissione Speciale.
“I tavoli – spiega – spesso non sono uno strumento efficace, rischiano di finire in retorica. La Commissione Speciale, invece, è uno strumento istituzionale che permetterebbe di avere tempi certi e obbligherebbe a relazionare al Consiglio comunale”.
Di opposto avviso invece, il Consigliere Fabio Cenerini, capogruppo della lista Toti – Forza Italia, che spiega: “La Commissione Speciale non aggiungerebbe nulla agli strumenti che già sono nelle mani delle normali Commissioni e credo che questa Commissione si sita muovendo nel modo corretto. Una Commissione Speciale non avrebbe certo neppure le risorse in termini economici”.
Ciè che Cenerini chiede, invece, è una indagine sullo stato dell'aria e la visita della Commissione in Arsenale.
Su questo apsetto però, ci sono varie perplessità, sia da parte della Commissione in quanto deve essere valutata la possibilità di una “trasferta”, sia da parte dei Murati Vivi che accolgono la proposta ma chiedono anche la presenza di tecnici ed esperti.
A chiedere il monitoraggio dell'aria è anche la portavoce del Movimento 5 Stelle Jessica De Muro che lo ritiene uno strumento utile sia per conoscere la reale situazione sia per dare al sindaco un maggiore peso nelle “trattative” con la Marina.
Marina che, sottolinea l'Assessore Casati “smorzando” un po' il clima di ottimismo che si è respirato durante la Commissione, “ha il ruolo di protagonista e deve essere la prima a farsi carico del problema. Noi, come aministrazione, all'interno dell'Arsenale non possiamo procedere come all'esterno”.
La chiosa è dei Murati Vivi che ribadiscono: “Il ruolo del Comune deve essere quello di dirigere la nave e questa è un tema che va oltre i colori politici”.