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Il futuro della residenza Mazzini, Frijia: “Convocheremo Asl. Se non verranno andremo noi da loro” In evidenza

Ieri nella III° commissione si è parlato del futuro dei lavoratori e dei pazienti del Gerontocomio Mazzini.

I problemi che attanagliano la struttura del Mazzini, sita in viale Alpi, e le problematiche dei lavoratori e dei pazienti: questi i due fronti sui quali si è svolta la discussione ieri durante la III° commissione presieduta da Maria Grazia Frijia.

La prima questione sul tavolo è quella dell’appalto legato alla struttura. Al tavolo della discussione sono presenti anche i sindacati, ad aprire le danze Mirko Talamone (Cisl): “Abbiamo avuto un incontro nel mese di maggio nel quale abbiamo ricevuto rassicurazioni e garanzie da parte di Asl e da parte del sindaco Peracchini in merito ad un percorso che mantenesse la qualità dell’utenza nel cambio di appalto e tutte le garanzie contrattuali che proteggessero i lavoratori per il cambio”.

Il bando di gara risale a febbraio dell’anno scorso, fatto dall’Asl e riguarda tutto il servizio, ricordano i sindacati, si tratta di una gara che non viene gestita a livello locale ma è il SUAR (Stazione Unica Appaltante Regionale) che bandisce le gare di Alisa (Azienda Ligure Sanitaria).

“Non è una classica gara di appalto nella quale si partecipa in maniera concorrenziale - ricorda Mirko Talamone - si tratta di un affidamento a gestione aperta e quindi chi subentra si dovrà far carico, attraverso un canone concordato che parte da una base di circa 4,5 milioni di euro, sia della gestione del servizio e anche degli interventi strutturali. Si tratta di un affidamento di 9 anni e chi subentrerà dovrà fare il progetto, gestire i servizi e ammortizzare i costi”.

In questa operazione i sindacati hanno chiesto sicurezza per i posti di lavoro e garanzie sul mantenimento della qualità del servizio. Dall’incontro avuto a maggio con il sindaco e con il Dott. Conti i sindacati sono riusciti a condividere un percorso per attivare la tutela dei posti del lavoro, parliamo di circa un centinaio di operatori in tutto.

“Nel mese di agosto sono state aperte le buste di carattere amministrativo (valutazione delle capacità economico-finanziarie delle cooperative che hanno partecipato alla gara) - prosegue Talamone - Pensavamo che nel giro di poche settimane si sarebbe conclusa la convocazione della commissione e quindi venisse valutata anche la parte tecnica”.

I problemi però riguardano anche la struttura, piuttosto datata, ad esempio per quel che riguarda l’impianto idraulico e lo conferma anche Massimo Bagaglia (Uil Fpl): “I lavoratori riescono comunque, nelle difficoltà quotidiane, a portare avanti il lavoro, ma questo non vuol dire che debbano farsi carico di tutto. Si sta portando avanti un lavoro di altissima qualità ma non si può neanche pensare di spremere i lavoratori così tanto. C’è un forte problema idraulico, è impensabile che un operatore non abbia un posto dove poter andare al bagno, purtroppo questa è la realtà dei fatti”.

Marian Massimo (Cgil) sottolinea le difficoltà del personale rispetto alle condizioni della struttura: “Almeno il primo piano legato a KCS quindi al Comune è in una situazione difficilissima. Quando si apre l’acqua, a causa delle condizioni delle tubature, bisogna aspettare perché esce “acqua” marrone . La struttura è molto vecchia e non è facile eseguire una manutenzione ordinaria”.

Dopo questo quadro delineato dai sindacati è l’assessore Giulia Giorgi a prendere la parola: “Non ho gestito la situazione da subito, perché non ero ancora assessore al servizio sociale, ho preso la questione a maggio. Se una persona mi segnala una finestra rotta non possiamo intervenire se l’intervento è all’interno dell’appalto perché andremmo a modificare ciò che Asl ha deciso di appaltare. La maggior parte di questo appalto si basa sul risanamento di una struttura dove comunque ci sono i controlli, non creiamo allarmismi, il Comune è presente come anche il controllo qualità. Come il Comune è all’interno di questa gara? La parte sociale non è direttamente interessata negli atti della gara se non per la concessione della struttura stessa e per la parte pertinente dei lavori pubblici dove tutte le relazioni inerenti i lavori futuri da fare sono state redatte dai nostri lavori pubblici. Stiamo comunque monitorando l’andamento dell’appalto, cerchiamo il più possibile di sollecitare e quando ci sarà l’aggiudicatario chiaramente cambierà lo scenario”.

Aggiunge qualcosa anche la Dott.ssa Stefania Branchini: “Devono ancora fare le commissioni per l’apertura delle buste tecniche, il sindaco ha sollecitato che si faccia il prima possibile, siamo in attesa che la SUAR faccia quello che deve fare per poter individuare il nuovo gestore”.

La presidente Frijia chiede delucidazioni sulle motivazioni del ritardo e sui pericoli della “scadenza”: “Tutto questo va avanti dal 2015 - risponde la Dott.ssa Branchini - Capisco che la fiducia la stiamo perdendo ma penso che a questo punto, visto l’impegno della SUAR, non penso possano scadere così”. “Ormai siamo giunti alla conclusione - afferma l’assessore Giorgi - La logica sarà sul monitoraggio successivo, da parte nostra ci dovrà essere un controllo costante”.

Secondo la presidente Maria Grazia Frijia sono due i fronti problematici: “Il primo problema è partire con l’apertura delle buste, è passato un anno e non manca molto a febbraio. Bisogna sensibilizzare SUAR per velocizzare il percorso, come consiglio comunale possiamo produrre un documento di supporto all’amministrazione per far sì che la commissione faccia il più velocemente possibile. Se hanno i loro tempi noi abbiamo i nostri, ci interessa che questa gara parta nel più breve tempo possibile. Ci sono dei pazienti e dei lavoratori lì dentro che hanno necessità. Se ci sono dei motivi tecnici particolari ce li vengano a dire, siamo a dicembre e la parte tecnica ancora non è stata vista”.

“Nelle procedure di affidamento come servizi socio sanitari non entriamo nel merito delle motivazioni, non siamo all’interno della commissione - ribadisce l’assessore Giorgi - Il sollecito va benissimo, andrebbe fatta una commissione con l’Asl per comprendere le reali motivazioni di queste tempistiche”.

Su questo dobbiamo convocare Asl il prima possibile per capire come mai questi sono i tempi - ribadisce la presidente Frijia - Se Asl non viene andremo noi da Asl. Visto che lo stipendio a questi signori lo pagano i cittadini loro devono rispondere ai consiglieri comunali eletti dai cittadini. Avranno anche le loro motivazioni, ce le spiegassero”.

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