In riferimento agli articoli pubblicati sulla stampa locale e on line della provincia sabato e domenica 17/18 novembre u.s., desidero formulare alcune precisazioni, poiché non è intenzione dello scrivente polemizzare sul lavoro svolto da altri, oltretutto, come in questo caso, in modo tempestivo.
Infatti, come risulta perfettamente chiaro dal tenore del pensiero precedentemente espresso, non ho mai sostenuto che ANAS avrebbe potuto fare meglio o più velocemente di quanto la Provincia della Spezia stia facendo per mettere in sicurezza e riaprire al transito la SP 566.
La questione del ritorno di altri tratti di viabilità alla competenza di ANAS non deve essere inteso come una manifestazione di discredito verso l'Amministrazione Provinciale e tutti i Sindaci certamente auspicano che la Provincia venga quanto prima rifinanziata, cosicché abbia le risorse per rimediare ad anni di manutenzione stradale gravemente insufficiente, oltre che alle numerose emergenze attuali e future.
Purtroppo, l'attesa si protrae e la popolazione, in particolar modo in Val di Vara, manifesta un comprensibile malcontento per le condizioni delle strade, recentemente incrementato sia dall'episodio della SP 566 sia dalla constatazione che il tratto viario Torza-San Pietro Vara, Varese Ligure-Centocroci, di recente rientrato nella gestione ANAS, è stato immediatamente oggetto di importanti miglioramenti.
Non vi è altresì alcuna critica all'Amministrazione Provinciale né al suo Presidente di turno: si tratta di considerazioni relative a fatti reali che, a giudizio di chi scrive, meritano attenzione, tenuto conto che ai cittadini poco interessano le vicende degli enti territoriali, i progetti di abolizione, i referendum e le loro inadeguate risorse finanziarie: interessano i risultati e questi, sul fronte della manutenzione stradale, lasciano indubbiamente molto a desiderare.
Concludo a riguardo della SP 566 e della richiesta di aprirla al transito, quantomeno in orari compatibili col completamento dei lavori: non occorre spendere parola sul fatto, condiviso da tutti, che la sicurezza debba essere tenuta in primaria considerazione ma lo stato attuale di avanzamento dei lavori (taglio delle piante, disgaggio dei massi pericolanti e stesa di reti di protezione dove occorrente), anche prima del posizionamento di ulteriore barriere paramassi, rende il tratto viario già interessato dalla caduta di massi, assai più sicuro di molti altri.
Basti pensare che la medesima SP 566, proprio a causa delle insufficienti risorse assegnate alla Provincia, oltre al decadimento della pavimentazione, non è ormai più dotata neppure di segnaletica orizzontale né di catarifrangenti laterali (in luogo dei quali prospera una fitta vegetazione), tanto che la circolazione in ore notturne risulta quantomeno difficoltoso; constatazioni come questa rendono auspicabile il rifinanziamento dell'ente ma, nella sua perdurante mancanza, impongono di prendere in considerazione le possibili alternative idonee a conseguire risultati concreti, come l'assegnazione di altri tratti stradali ad ANAS: opporvisi a priori non sembra una scelta orientata a favorire i bisogni delle persone e neppure la loro sicurezza.
Confido con questo di avere chiarito il pensiero espresso di recente e rinnovo l'apprezzamento per la tempestività con cui sono stati iniziati i lavoro sulla SP 566, unitamente all'auspico che la Provincia possa quanto prima realizzare tutti gli altri interventi dei quali la nostra viabilità ha urgente bisogno.
Il Sindaco di Sesta Godano
Marco Traversone