I giardini pubblici sembrano un campo di battaglia. A intervalli regolari, schiantati a terra, ci sono tronchi di grosse dimensioni, completamente sradicati dalle violente folate di vento, che secondo i dati di Arpal ieri in città ha soffiato fino a 170 khm/h (un dato di cui non si ricordano facilmente precedenti).
“Sembrava un uragano” oggi è la frase del giorno. Perché ieri le raffiche di vento hanno divelto tetti, strappato dall’asfalto pali e segnali stradali, fatto cadere innumerevoli alberi in tutta la città, alcuni già pericolanti, altri che non davano alcun segno di criticità.
Come in via Viano, alla Chiappa, dove ieri pomeriggio, terminato il momento più critico dell’ondata di maltempo, gli abitanti sono usciti di casa e hanno trovato un albero caduto sul greto del fosso Borzonasca, che scorre a pochi metri dai muri delle case per poi sfociare a Rebocco in un canale tombato negli anni ’90.
L’albero ha danneggiato due abitazioni, per fortuna senza coinvolgere alcuna persona.
A pochi metri di distanza, sempre alla Chiappa, ieri sera via Genova è stata chiusa anche al traffico pedonale nel tratto fra via Viano e Via Monfalcone: colpa di alcune tegole che cadendo hanno sfondato i vetri delle macchine parcheggiate a bordo strada. Il tratto è stato riaperto soltanto stamattina, con non pochi disagi per i bus della linea 3.
Anche viale Fieschi non è messa meglio: tronchi d’albero e grossi rami occupano i bordi della strada, freschi testimoni della violenza con cui il maltempo ha colpito Spezia.
In viale Italia, stamattina, il traffico era completamente in tilt: per percorrere il tratto dalla rotonda del porto Mirabello all’incrocio con via San Cipriano era necessaria una buona mezz’ora. Viale San Bartolomeo, infatti, da ieri è chiusa al traffico causa allagamenti e alberature pericolanti. Operatori comunali e di Atc sono al lavoro da stamattina per ripristinare la sicurezza della strada, in uno scenario da day after.
Passeggiata Morin, invece, stamattina si è risvegliata ricoperta da cima a fondo dai rami delle palme, e l'angolo col Molo Italia si è trasformato in una piccola discarica di rami e detriti. Intorno un silenzio surreale, rotto soltanto dallo sciabordìo delle onde.
Il centro città, ieri completamente allagato, oggi è quasi tornato alla normalità. Il tratto di corso Cavour davanti alla sede di Carispezia è stato transennato in via precauzionale, anche qui per la caduta di tegole.
Considerata la furia della bufera che ieri ha tenuto sotto scacco la città, poteva andare decisamente peggio. Soprattutto tornando con la mente alla tragica alluvione di sette anni fa.