I fatti risalgono al 14 luglio scorso quando una pattuglia della squadra volante era dovuta intervenire poiché l'uomo aveva malmenato l'ex convivente.
Gli agenti avevano trovato la trentenne con molteplici segni della violenza subita: gonfiore all'arcata sopracigliare sinistra, contusione al gomito destro, escoriazioni ad una spalla e lividi sulle gambe.
I successivi accertamenti avevano permesso di chiarire che l'uomo l'aveva attesa sul treno di ritorno da Levanto e l'aveva seguita fino a casa. Qui, con un pretesto, era riuscito ad entrare nell'abitazione dove la donna, dopo la fine della loro relazione, viveva da sola.
Dopo poco l'uomo era uscito portando con sé il cellulare della ragazza: era quindi scoppiata una breve colluttazione, la donna aveva provato a raggiungere l'ex convivente che prima aveva distrutto il cellulare, poi l'aveva colpita al volto con un pugno facendola cadere a terra e continuando poi a riempirla di calci, fino all'intervento dei vicini che erano stati allarmati dalle urla.
Sono state anche le testimonianze dei vicini a permettere alla polizia di ricostruire la dinamica dell'aggressione, che si era consumata di fatto sulla strada, e hanno anche confermato le minacce proferite dall'uomo nei confronti di tutti coloro che erano intervenuti in soccorso della donna, oltre che nei confronti della ex compagna.
Pertanto, il questore ha adottato questo provvedimento di ammonimento che è una misura di prevenzione che ha la finalità di scoraggiare comportamenti suscettibili di degenerare e preludere ad illeciti penali che potrebbero avere più gravi conseguenze per l'incolumità della persona.
Il provvedimento è stato adottato su iniziativa del questore perché la legge gli riconosce questa facoltà, nel caso in cui la violenza si manifesti tra persone già conviventi. La vittima, infatti, non ha presentato alcuna querela nei confronti dell'ex convivente.
Se in futuro il 33enne dovesse violare questa misura di prevenzione, scatteranno provvedimenti ben più restrittivi nei suoi confronti.