Si tratta di due casi separati, dove si è reso necessario l'intervento della Polizia di Stato.
Il primo caso si è concluso con l'applicazione di custodia cautelare in carcere eseguita sabato 9 giugno dal personale della squadra mobile nei confronti di uno spezzino (A.T.). Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal GIP di Genova dopo aver riscontrato come l'uomo abbia molestato e minacciato la moglie in modo da cagionare un fondato timore per l'incolumità della donna. In passato era arrivato a minacciarla di sfregiarla con l'acido o di "staccarle la testa dal collo". Il provvedimento dunque è stato eseguito alla Spezia, ma proviene dal Tribunale di Genova poichè la donna ora vive e lavora là, mentre l'uomo è rimasto nella nostra provincia. I due si sono separati nel 2014, ma da allora e fino a tempi molto recenti, l'uomo ha continuato a minacciare l'ex moglie, mantenendo un atteggiamento persecutorio anche nei confronti dei familiari e degli amici della donna, anche molestandola tramite social network o chiamandola sul posto di lavoro.
Il questore di Genova aveva anche emesso un provvedimento di ammonimento, ma le successive indagini hanno portato alla decisione del GIP di Genova che ha emesso l'ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere. L'uomo è stato dunque portato temporaneamente al carcere di Villa Andreini in attesa poi di essere spostato in un'altra casa circondariale.
Il secondo caso riguarda invece un provvedimento emesso dal tribunale della Spezia nei confronti di G.U., nato a Carrara e residente alla Spezia. L'ordinanza prevede la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte lesa e divieti connessi.
L'uomo è accusato di aver perseguitato una donna del 1971, sia a piedi che in macchina, in alcune occasioni seguendola fin sotto casa o attendendo che entrasse o uscisse dal posto di lavoro.
Nei confronti della donna l'uomo avrebbe anche proferito frasi estremamente minacciose come "Chiama pure la polizia poi vediamo come si mettono le cose" o "Tu mi hai rovinato l'esistenza, ti ammazzo, ti do un pugno in faccia" le continue minacce hanno portato la donna a vivere in un grave stato di ansia e di paura, modificando anche lo stile di vita e le abitudini quotidiane.
Il Gip ha valutato il pericolo di reiterazione di reati, considerato che questa storia va avanti da tempo, nonostante l'indagato avesse già ricevuto un ammonimento da parte del Questore della Spezia a non molestare la donna.
Considerata la personalità dell'uomo e appurato che nel 2016 era stato ammonito, sempre da parte del Questore della Spezia, per comportamenti posti in essere nei confronti di un'altra donna, il soggetto ha dimostrato di avere l'abitudine di perseguitare le donne e questo ha portato al provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna.