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Addio ad Almo Paita, dalle campagne di Calice alla Rai e ai premi letterari In evidenza

Il ricordo del figlio.

"Mio papà ci ha insegnato a vivere, e a vivere rispettando gli altri. Ce l’ha insegnato con la storia della sua vita, che lo ha portato a diventare da semplice contadino di campagna a persona di cultura, con un lavoro interessante e con la passione per l’arte, la storia, la letteratura; con i sacrifici fatti per studiare al lume di una candela, contro la logica, che lo voleva a lavorare nei campi come sempre aveva fatto la sua famiglia. Ci ha insegnato a vivere con il suo modo di essere gentile con tutti e di non usare mai parole che potessero essere offensive. Ce lo ha insegnato ogni volta che ci ha invitato a vedere le cose anche con gli occhi degli altri.
Non è che non abbia sbagliato mai. Anzi lo ha fatto tante volte, ma il ricordo che ha lasciato negli altri è la testimonianza che quel modo di fare e di essere era il modo giusto. Fra i tanti messaggi di cordoglio ricevuti, mi hanno scritto questo: “Non siamo mai pronti. Ma ha fatto un buon lavoro”. È stato il messaggio che ho più apprezzato: mi ha detto che forse qualcosa di lui è rimasto in me e questo mi fa essere orgoglioso di avere avuto un padre cosi".

 


ALMO PAITA
Nato a Calice al Cornoviglio (La Spezia), si è laureato in Lettere all’Università di Torino. Ha lavorato a lungo alla RAI-Radiotelevisione italiana, dove si è occupato di sceneggiati storici televisivi e di programmi culturali. Ha collaborato a Storia illustrata e Historia. Nel 1987 ha vinto a Taormina il Premio Giornalistico Internazionale “Goethe 1987”; nel 1990 il Premio “Lunigiana storica”. Ha pubblicato, per i ragazzi, Il Generale Garibaldi (ERI-De Agostini 1986); nel 1993 ha pubblicato una biografia del Bernini, Gian Lorenzo Bernini. Un grande artista alla corte dei papi (Firenze Libri). Nel 1999, con due racconti storici, ha vinto a Roma il Concorso letterario Memorie di Castello. Nella BUR- Biblioteca Universale Rizzoli ha pubblicato La vita quotidiana a Roma ai tempi di Gian Lorenzo Bernini (1998); La vita quotidiana a Roma negli anni santi (2000) ; Pio IX, l’ultimo papa re (2000) ; Petrarca e Laura (2004); Guido Gozzano-La breve vita di un grande poeta (2008). Nel 2006 ha pubblicato I racconti del Cornoviglio (Grafica Romana); nel 2007 Dal Cornoviglio a Monte Mario (Grafica Romana); nel novembre 2007 Salvator Rosa. La leggenda del pittore maledetto (Firenze Libri), vincitore del premio “L’Autore” 2005; nel 2009 Il regno del papa- La vita quotidiana nello Stato pontificio negli anni del tramonto (1815-1870); nel 2011: C’era una volta-La vita quotidiana a Calice ai tempi di mio nonno; nel 2012: Il cammino della speranza-Storie di emigranti sulle strade del mondo in cerca di fortuna; nel 2014: Alessandro Malaspina dei marchesi di Mulazzo – un grande navigatore dimenticato.

Viveva a Roma, città che amava come i suoi monti a Calice al Cornoviglio. Nel 2007 in Dal Cornoviglio a Monte Mario scriveva: “A Roma sono nati i miei figli e le mie nipotine, Chiara ed Elisa. A volte, osservando dal mio balcone la cupola di Michelangelo, che domina imponente sull’inarrestabile termitaio della capitale, ripenso all’appartata solitudine dei miei monti e a quanta strada ho percorso dalle lontane esperienze compiute in quel borgo ai piedi del Cornoviglio, agli anni, prossimi al tramonto, della mia esistenza romana, nella mia casa sulle pendici di Monte Mario”.

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