Razionalizzare la rada di Lerici: questo, in sostanza, il progetto che l'amministrazione ha in mente e che presenterà alla cittadinanza il prossimo 25 maggio, durante un'assemblea apposita.
Oggi però il progetto è stato discusso durante una commissione dedicata. Il primo passaggio di una lunga serie, che potrebbe vedere la luce nel 2020, dopo solo sei, massimo otto mesi di lavori concreti, compresa la pulizia del fondale, ma dopo un lungo percorso che partirà venerdì e proseguirà nei mesi successivi.
Uno stravolgimento di cui a Lerici si discute da anni, perchè, come molti sostengono, è necessario dover mettere mano alla rada.
"Venerdì parleremo con la cittadinanza per esporre tecnicamente il progetto e spiegare che un sistema misto di pontili e gavitelli è assolutamente fattibile", ha spiegato il sindaco.
Atteggiamento aperto a questa soluzione da parte della minoranza che oggi in commissione non ha espresso grandi perplessità. Un progetto molto simile a quello presentato anni fa dall'allora sindaco Emanuele Fresco, che anche oggi ha spiegato: "Non vedo grandi stravolgimenti rispetto a quello che proponemmo noi, dunque vediamo come andrà avanti".
Stesso atteggiamento anche da Maria Chiara De Luca e Andrea Ornati: "Vediamo questo progetto oggi per la prima volta, per adesso restiamo in attesa di vedere come evolverà la situazione".
Dopo l'assemblea di venerdì, resa edotta la cittadinanza che questo progetto è attuabile, verranno coinvolte le catenarie e, successivamente, si passerà in Regione per affrontare i problemi paesaggistici e di concessioni.
"Per noi- ha aggiunto il sindaco Paoletti- il progetto è come verrà presentato, ma siamo ancora ad una fase preliminare e di confronto".
Altro nodo da sciogliere, prima di poter parlare di 'rivoluzione della rada' è la questione dei costi: "Il sistema che abbiamo in mente noi sarà finanziato dai soci, dunque dobbiamo capire in quanti aderirebbero ad un sistema del genere".
Nessun stravolgimento ci sarà per quel che riguarda il numero delle barche, che resteranno intorno alle 400, così come adesso: "Una razionalizzazione e una riorganizzazione sarà sufficiente per riordinare la situazione, senza dover diminuire il numero dei posti barca".