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Addio al grande documentarista Folco Quilici, che proprio a Levanto aveva scoperto il mare In evidenza

Aveva 87 anni. 

È morto a Orvieto Folco Quilici, grande documentarista e scrittore. Nel suo cuore e nella sua arte c'è sempre stato un posto per la Liguria.
Figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Emma Buzzacchi, Folco nasce a Ferrara nel 1930; studia regia al Centro sperimentale di cinematografia e nella sua lunga carriera firma capolavori come Sesto Continente, Fratello Mare e Ultimo Paradiso, film pluripremiati dedicati al rapporto tra l'uomo e il mare, ambiente che impara a conoscere e ad amare proprio qui, in Liguria.
Erano frequenti i suoi soggiorni a Levanto, dove viveva lo zio e dove i genitori lo mandavano per allontanarlo dal clima difficile di Ferrara d'inverno: qui iniziò a prendere famigliarità con l'ambiente marino, fino alla passione per le immersioni. Ha descritto tutti i mari del mondo e nel 2008 pubblica, insieme a Luca Tamagnini, il libro "Cinque Terre. Tra Portovenere e Levanto", dedicato ai liguri. Si legge infatti nella descrizione del libro: "Alcuni delfini mi appaiono all'improvviso, appena fuori Riomaggiore, il sole sta tramontando dietro Punta Mesco, ho solo pochi minuti di luce per fotografarli. Dal borgo giunge qualche voce, il soffio di un delfino richiama la mia attenzione, un esemplare adulto è fermo con tutta la testa fuori d'acqua, a pochi metri dalla mia barca, mi guarda per diversi secondi e poi scompare. Il mare è calmo, sono solo in mare intorno a Capo di Montenero, nell'Area Marina Protetta delle Cinque Terre. I tursiopi, questa specie di delfini, sono i primi beneficiari di un mare protetto. Vederli così vicino alla costa è un segnale incoraggiante. Il mare delle Cinque Terre è profondo, la costa altissima. I Liguri ci vivono da molti secoli e, come i delfini, condividono un ambiente sempre in precario equilibrio. Questi ripidi pendii a picco sul mare necessitano dell'energia delle loro braccia, per conservare i plurisecolari terrazzamenti, ciclopica opera dei loro antenati. La montagna e il mare, il contadino e il pescatore, alle Cinque Terre sono uno parte dell'altro. Queste pagine sono dedicate a tutti quelli che si tramandano ancora questa antica intesa".

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