"In occasione dello sciopero nazionale degli infermieri proclamato da NurSind per il giorno 23 febbraio, la direzione aziendale e infermieristica della ASL 5 spezzino, si trova nel caos più completo e non sta applicando nel modo corretto la normativa sul diritto di sciopero. Essa infatti non sta ottemperando alla normativa in quanto ha omesso di comunicare i contingenti minimi del personale con violazione dell'art. 3 dell'accordo sui servizi pubblici essenziali del 26 settembre 2001 che impone -all’azienda sanitaria di comunicare alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori dipendenti, entro il quinto giorno precedente lo sciopero, i nominativi degli infermieri che devono garantire le prestazioni indispensabili- Nei giorni scorsi NurSind aveva inviato una diffida alla dirigenza aziendale affinché rispettasse la normativa e oggi non ci trovassimo a questo punto, ma purtroppo non è stata affatto considerata e anzi ora la situazione è addirittura peggiorata. Infatti l’amministrazione sta procedendo al contingentamento in netto ritardo ed in maniera del tutto illegittima attraverso sms/WhatsApp e email aziendale invece di affiggere la lista dei contingenti minimi in ogni reparto così che sia visibile e consultabile da tutti.
Come se non bastasse, in netto disaccordo con la commissione di garanzia e la presidenza del consiglio, sono stati contingentati tutti gli infermieri che svolgono attività ambulatoriali o di DH, le cui prestazioni invece non sono inserite in quelle indispensabili in caso di sciopero come previsto nella comunicazione di proclamazione di sciopero. Ci siamo visti costretti a segnalare la situazione al Prefetto di La Spezia affinché intervenga a risolvere una situazione che sta negando il diritto degli infermieri a scioperare e in seconda battuta, abbiamo fatto le dovute segnalazioni alla Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero per le sanzioni ai dirigenti e ai coordinatori infermieristici che hanno permesso tutto questo. Non stanno infatti nemmeno provvedendo a valutare tutte le possibilità di sostituzione di coloro che hanno richiesto di scioperare anche perché è difficile trovare sostituzione in brevissimo tempo (3 gg prima) e si sta attuando un comportamento gravemente lesivo di un diritto costituzionalmente tutelato.
Contrariamente ad altri scioperi, quello del 23 febbraio sta avendo una adesione massiccia da parte degli infermieri dell’ospedale della spezia. La totalità degli infermieri della rianimazione e del 118 ha aderito, così come gran parte degli infermieri della SPDC e del Pronto soccorso e presidieranno l’ingresso dell’ospedale S.Andrea della spezia dalle 10 alle 14 per dar voce ai propri diritti negati con questa bozza di contratto.
Al fine tranquillizzare la popolazione, è chiaro che per garantire le urgenze, ci saranno gli infermieri necessari. Non si può invece garantire per i servizi ambulatoriali in cui non è prevista il contingente minimo. Ma deve essere altrettanto chiaro che agli infermieri non è stato tolto il diritto di scioperare e di manifestare il disagio che vivono per la grave situazione in cui si trovano grazie alle politiche di ridimensionamento del SSN. E’ evidente che la grande adesione allo sciopero nella ASL 5 è la spia della grave sofferenza degli infermieri lasciati, da soli, in prima linea a gestire la situazione estremamente critica dei servizi sanitari".