Cosa ne sarà degli insegnanti che hanno il "solo" diploma, cosa che era possibile sino al 2002? È ancora questa la domanda alla base delle proteste (dopo il presidio organizzato dal Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati davanti al Provveditorato) che oggi ha portato in piazza, di fronte alla Prefettura della Spezia, la Flc Cgil con la manifestazione “#ObiettivoAssunzione per diplomate/i magistrali e laureate/i in scienze della formazione primaria.
I MOTIVI DEL PRESIDIO
L’iniziativa rientra nei presidi organizzati dalla Flc Cgil in tutta Italia con gli obiettivi di aprire un tavolo di confronto per definire una soluzione politica che coinvolga diplomati magistrali e laureati in scienze della formazione primaria e consenta l’accesso all’assunzione a tempo indeterminato; aumentare gli investimenti sulla primaria e sull’infanzia, per il ripristino del tempo scuola e l’introduzione del potenziamento sulla scuola dell’infanzia e l’abolizione del comma 131 della Legge 107/2015, che “umilia i lavoratori e penalizza chi supera i 36 mesi di servizio nella scuola”.
Il panorama normativo non è semplice: la sentenza della Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, come sappiamo, ha generato un clima di incertezza e confusione fra i diplomati magistrale, sia quelli inseriti in GaE (Graduatoria a esaurimento), sia quelli che già hanno ottenuto, con riserva, una cattedra in ruolo, come avevamo spiegato in occasione del presidio dell’8 gennaio scorso, giornata di sciopero nazionale.
Secondo quanto spiegato oggi da Cgil: “È necessaria una soluzione politica che coinvolga tutti gli insegnanti abilitati che lavorano nella scuola primaria dell'infanzia. Nella nostra provincia parliamo di oltre 500 insegnanti.”
Secondo Orizzonte Scuola, si tratta di una situazione complicata, proprio perchè coinvolge 43.600 diplomati magistrale che hanno presentato ricorso, di cui 5.300 già in ruolo o in GaE con sentenza passata in giudicata, 26.000 docenti iscritti in GaE infanzia e primaria sulla base di concorsi ordinari e riservati svolti dal 2000 in poi, altre migliaia di docenti laureati in Scienze della formazione primaria inseriti nella II fascia delle graduatorie di istituto.
LE VOCI DAL PRESIDIO
"Oggi siamo qui per altri incontri, anche grazie all'aiuto del sindaco di Vezzano Ligure e alla Cgil con Giorgia Vallone, rappresentante dell'unico sindacato che ci mette la faccia e che ci ha dato supporto. Abbiamo incontrato numerosi esponenti di diversi partiti proprio perchè crediamo che la questione debba essere gestita a livello politico - afferma Eleonora Fresco del Coordinamento Diplomati Magistrali Abilitati - Il diploma è abilitante, quindi vogliamo essere portati alla stabilizzazione. Per non essere più sfruttate, chiediamo l'uguaglianza con chi invece è stato ammesso non avendo titoli o ore di servizio. Vogliamo lo stesso trattamento a parità di titolo visto che abbiamo un punteggio superiore e titoli formativi. Stiamo chiedendo ai parlamentari di essere sensibili alla questione, che va risolta".
Al presidio ha dato il proprio appoggio Liberi e Uguali, presente con una insegnante, Valentina Bosello, candidata alla Camera e anche lei nel limbo, insieme agli altri 500 insegnanti spezzini in questa situazione: "Sono anche io un'insegnante precaria come loro e come loro sono una delle ricorsiste. Secondo me non è stata presa la decisione politica, lasciandola in mano alla magistratura".
Un esercito di abilitate perchè lavoravano da più di 36 mesi, ma gli avvocati interpellati hanno dato versioni diverse: "Persone come me si vedono superate da altre che non hanno titoli.
Al Prefetto si chiede una posizione prima della nuova sentenza di maggio. Nel nostro programma si parla di scuola non a caso, perché abbiamo bisogno di sicurezza per darla ai bambini e questa è la classica situazione in cui la pilitica deve intervenire".
Sulla stessa linea anche la dichiarazione di Giorgia Vallone di Flc Cgil: "Serve un percorso ad hoc che stabilizzi questi lavoratori, non è la sentenza che può mettere a repentaglio la vita di queste persone".
L'INCONTRO CON IL PREFETTO
Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal Prefetto della Spezia, Antonio Lucio Garufi.