La triste fama del lupo, che secondo la tradizione delle fiabe ricopre il ruolo del cattivo e del famelico predatore, lo ha preceduto per anni, ma è davvero così?
Secondo le ultime stime regionali, in Liguria ci sarebbero almeno una settantina di lupi, ma i dati sono molto variabili, vista la reale natura di questo animale. Schivo, fortemente timoroso dell'uomo e capace di passare completamente inosservato, non è facile avere un panorama chiaro di quanti e quali esemplari popolino il territorio e, secondo le stime, ci sarebbero, nella zona di San Gottardo, almeno sei esemplari di lupi spezzini doc. A riportare l'attenzione sul tempo è stato Pier Luca Domenichini, tenente colonnello dei carabinieri forestali della Spezia, che abbiamo incontrato in occasione della conferenza stampa di presentazione del bilancio sulle attività dei Forestali nel 2017.
Dopo molti anni di assenza, questo affascinante animale è tornato, riconquistando le aree lasciate libere dall'uomo: quando, negli anni '60-'70 l'uomo ha progressivamente iniziato ad abbandonare i boschi e le aree più interne, il lupo ha iniziato la sua 'riconquista'.
Storicamente, il lupo è sempre stato molto diffuso in tutta Europa, ma, nel corso del XIX secolo, e soprattutto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, i lupi furono sterminati in tutti i Paesi dell'Europa centrale e settentrionale (come si legge nella relazione "Conoscere il Lupo" del Parco Nazionale d'Abruzzo), è nelle penisole mediterranee però che il lupo riuscì a sopravvivere.
Dunque, negli anni '60, a partire da un numero esiguo (un centinaio di esemplari) il lupo ha ricominciato ad espandersi, ripopolando l'Appennino centro- meridionale ricominciando a diffondersi e risalendo la penisola, arrivando fino alle nostre colline. Si tratta di un processo ancora in atto e che ha interessato, dai primi anni '90, anche l’arco alpino occidentale, Francia inclusa.
Si legge, sempre nella relazione diffusa dal Parco d'Abruzzo: "Oltre alla catena alpina occidentale fin’oltre a nord-est del Parco Nazionale del Gran Paradiso, l’areale del lupo in Italia corrisponde di massima a tutta la catena appenninica, dall’Aspromonte all’Appennino ligure, comprendendo anche importanti porzioni sub e para appenniniche di molte regioni".
Il lupo è un animale sociale e la sua vita ruota intorno all'interazione con i suoi compagni di branco e un lupo solitario ha vita molto breve: il branco di lupi è una famiglia, dove un esemplare maschio ed una femmina (il lupo è un animale monogamo) vivono insieme alla propria prole e ad alcuni esemplari gregari; il lupo si allontana solo per cercare un esemplare di sesso opposto e quindi formare un nuovo branco: 'La forza del branco è nel lupo e la forza del lupo è nel branco', per usare le parole di Kipling. "La forza del lupo, la sua resistenza e adattabilità alle più diverse condizioni ambientali nasce proprio dalla esistenza del branco che fornisce a tutti i membri del gruppo protezione, risorse e opportunità di crescita. Il branco di lupi non è, però, una compagnia di amici che si ritrova arrivando da varie parti: il branco è una famiglia, costruito su una coppia di genitori e arricchito dai piccoli dell’anno e, talvolta, anche da qualche giovane degli anni precedenti".
Il lupo non attacca l'uomo, è un animale molto diffidente e dell'essere umano ha molta paura, per questo la nostra convivenza è molto pacifica, escludendo i danni che possono provocare agli allevatori. (Qui l'intervista di TeleLiguriaSud a Pier Luca Domenichini, tenente colonnello dei carabinieri forestali della Spezia).