Il Tavolo tecnico, riunitosi stamani nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale secondo quanto previsto dal Piano di Intervento predisposto dalla Prefettura ed in vigore dal 2010, ha assunto le seguenti decisioni.
Per ciò che riguarda il contenitore che è già stato aperto, tra i quattro rinvenuti, avendo stabilito che la fonte radioattiva (che comporta comunque, ricordiamo, livelli bassissimi) deriva da semilavorati metallici, materiale quindi non di origine naturale, si è deciso che si richiederà alla Prefettura di attivare la procedura volta a reinoltrare al mittente il prodotto.
Il resto della merce, secondo il piano di bonifica presentato oggi, verrà verificato e sdoganato qualora non abbia subito alcuna contaminazione. In caso contrario verrà anch’esso rispedito al mittente.
Per i tre contenitori non ancora aperti, si procederà all’esame degli stessi con strumentazione specifica in dotazione all’Agenzia delle Dogane, che procederà alla verifica per accertare, se possibile, il materiale che origina la radioattività rilevata, comunque anche in questo caso di livello molto basso.
Qualora si trattasse di fonti naturali (molti materiali lapidei presenti in natura, quali ad esempio l’argilla, hanno una bassa contaminazione di fondo), il contenitore verrà sdoganato; in caso si trattasse di materiali non di origine naturale, si procederà invece con gli approfondimenti del caso.
(Fonte: Autorità di Sistema Portuale)