No a minori risorse per gli appalti sanitari, corretto inquadramento contrattuale e carichi di lavoro adeguati: sono queste le rivendicazioni dei lavoratori Coopservice in presidio questa mattina davanti all'ospedale Sant'Andrea della Spezia.
Sono circa 320 i lavoratori coinvolti alla Spezia, con una adesione allo sciopero che, stando ai primi dati forniti dai sindacati, tocca il 90%
“Siamo arrivati ad indire questo sciopero – spiega Luca Comiti, Filcams Cgil – dopo i tentativi inutili di mediazioni e trattative. La situazione, già non facile, è degenerata dopo l'11 settembre 2017, a seguito di una nuova organizzazione del lavoro, che ha reso tutto ancora più critico: lavoratori inquadrati in modo non corretto, carichi d lavoro inadeguati e pesanti, per un appalto che si è ridotto di 2 milioni di euro. Bisogna dare dignità a questi lavoratori che operano in un settore colpito da ingenti tagli che, alla fine, vanno a ricadere sui pazienti”.
“Lo sciopero è incentrato - ribadisce Mirko Talamone, Fisascat Cisl – sull'applicazione del contratto, che riteniamo non sia corretto. Pensiamo che le operatrici socio sanitarie debbano essere inquadrate con contratto delle cooperative sociali di livello C2; inoltre c'è la questione legata al resto del personale, che si occupa di pulizia e ausiliariato e che si trova a supportare carichi di lavoro non corretti.
Il servizio di assistenza ai malati è fondamentale, ma tutti i tagli portano ad un decadimento del quale purtroppo sembra si vedano gli effetti.
In questa ASL oggi non ci sono le condizioni per garantire questo servizio al meglio; chiediamo pertanto l'implementazione anche dal punto di vista della qualità del servizio di assistenza”.
Proprio sul rischio del calo di qualità dell'assistenza, a seguito dei tagli, si concentra Marco Furletti, UIL Trasporti: “Dopo l'ultimo appalto, gli effetti sono quelli dei disservizi che ricadono sui pazienti, oltre ai carichi di lavoro che gravano in modo eccessivo sui lavoratori della Coopservice. Siamo in presenza di una cooperativa che è uno dei colossi della cooperazione a livello nazionale, ma che finora diciamo che si è sottratta al confronto, negando anche la presentazione di una proposta ufficiale su nostro sollecito. La trattativa, quindi, è molto difficile e non ci ha aiutato nemmeno il comportamento del committente, ovvero l'ASL5, che per un mese e mezzo, di concerto con Coopservice, non ha rispettato quelli che sono gli interventi previsti dal capitolato d'appalto, di fatto generando quella promiscuità di mansioni tra pulizia e assistenza al malato che il capitolato, ma anche le normative di legge, non consentono”.
Una delegazione di sindacalisti e lavoratori è poi partita alla volta di Reggio Emilia, dove si trova la sede centrale di Coopservice, per portare direttamente lì le proprie ragioni e sembra che ci sarà un incontro con il Presidente della cooperativa.
Si spera, pertanto, che si possa realmente aprire la trattativa. Altrimenti la protesta, annunciano i sindacati, non si fermerà.