"La cattedrale piena, con molti bambini e famiglie del catechismo, ha accolto questa mattina il vescovo Luigi Ernesto Palletti per la celebrazione della solennità di Cristo Re.
«E’ una solennità importante – ha detto mons. Palletti nell’omelia - perchè è il titolo della cattedrale, perchè segna la pienezza dell’anno liturgico, che oggi volge al termine, e soprattutto perché mette al centro Nostro Signore Gesù Cristo, l’unico salvatore del mondo».
«Gesù è re nel senso più profondo – spiega il vescovo -. Tutto è stato creato per Lui, tutto è stato salvato da Lui e tutto a Lui deve convergere». «I governanti del nostro mondo possono imporre delle cose, ma non entrare nella nostra vita. Gesù, invece, regna entrando in noi. Gesù regna dandomi non ordini, ma l’identità. Chi vuole, può cambiare regno per ricevere altri ordini. Ma se cambio riferimento a Gesù perdo l’identità. Ritornare al Vangelo significa riprendere in mano la Sua parola che non solo ci dice che cosa fare e che cosa no, ma ci fa essere figli di Dio».
«La prima lettura di oggi presenta Dio quale pastore che guarda a noi come pecorelle conosciute non come gregge, ma una ad una. Che bello che Dio si rivolga a me per nome!»
«Il vangelo odierno dice che Gesù tornerà nella gloria. Potremmo leggerlo male, come se Gesù ora non ci fosse. In realtà dice che c’è, ma non si vede. Gesù è con noi tutti i giorni, ma va accolto: “Ero malato, straniero, nudo... ”. Questo è il metro dell’accoglienza, che Gesù userà nell’ultimo incontro, quando verrà a chiedere conto della nostra vita: quanto abbiamo accolto il Suo regno. Il Vangelo non parla quindi di un’assenza, ma di una presenza, che ci attende e ci chiede di vivere di Eucarestia, Parola e amore per i fratelli. Lasciamo che Gesù regni sulla nostra vita e in tutta la comunità di fede!», conclude Palletti.
Prima della benedizione finale, il vescovo ha anche ricordato che domenica prossima, prima di Avvento, inizia il nuovo anno liturgico. «L’anno inizia con l’attesa della nascita del Salvatore. Un’attesa e tutto un nuovo anno per approfondire la consocenza e prepararci ancora meglio all’incontro col Re».
Francesco Bellotti