Memoria storica del territorio, nell'Archivio di Stato è possibile analizzare come il problema è stato trattato in passato.
L’Archivio di Stato della Spezia è l’Istituto deputato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo a preservare la memoria del territorio spezzino – lunigianese, compito a cui adempie raccogliendo la documentazione storica degli uffici statali presenti sul territorio della nostra provincia.
Tra le peculiarità di questo luogo di cultura, che ha sede in via Galvani 21 a Valdellora, c’è quella di avere un organico composto da donne con l’eccezione del direttore dottor Biagio Ramezzano. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne è volontà comune di quante operano nel locale Istituto di cultura dare il proprio sostegno all’iniziativa, condivisa anche dal direttore, invitando la cittadinanza a un confronto con la documentazione storica, testimonianza diretta, a distanza di decenni se non di secoli, della violenza subita dalle donne.
È interessante ad esempio la risposta degli uffici giudiziari del passato verso coloro che si macchiavano di questo odioso crimine e leggere i relativi contributi di giudici, cancellieri, medici, pubblico ministero etc. nell’assicurare il colpevole alla giustizia. La violenza domestica si configurava spesso come il motivo principale addotto dalle donne per richiedere la separazione dal coniuge, sebbene, come attestano i verbali del Tribunale compilati tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, ai maltrattamenti fisici e morali si accompagnava di frequente anche la mancata fornitura dei mezzi di sussistenza per l’intero nucleo famigliare, compresi i figli minori.
Tra la documentazione emersa di recente nel corso di una ricognizione dei fondi, anche un interessante libello intitolato La violenza carnale nel Progetto Rocco di codice penale scritto da Ugo Grassi, un avvocato di Parma, che nel 1930 si premurava di inviarne una copia in omaggio al Presidente del Tribunale di Spezia. In questa pubblicazione l’autore passa in rassegna l’opinione degli accademici, propone paralleli con la giurisprudenza d’oltralpe, unitamente a considerazioni sulla condizione femminile diffuse all’epoca nel nostro Paese.
Dato che la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne quest’anno cade di sabato, l’adesione all’evento è rimandata a lunedì 27 novembre, secondo le modalità ordinarie del servizio al pubblico, dalle ore 8 alle ore 14.
Per l’importanza dell’argomento le donne dell’Archivio di Stato della Spezia vogliono dare un segnale forte della loro adesione contro la violenza e dunque per lunedì 27 indosseranno tutte le scarpe rosse, che come è noto sono il simbolo ormai condiviso della lotta a questo triste fenomeno ancora troppo diffuso.
Antonella Carro, Elena Cerra, Elisabetta Cozzani, Franca Davò, Rosaria Gianardi, Sonia Matellini, Antonia Mirabello, Sara Katia Montefiori, Maria Grazia Tedesco, Francesca Violetti.