Successo della conferenza organizzata dal Comitato "Sarzana che Botta" nella gremita Sala della Repubblica a Sarzana, dove le possibili conseguenze dei campi elettromagnetici, prodotti da cellulari, wifi e ricevitori, sono stati presentati in tutti i loro rischi, proprio quelli non ancora a sufficienza pubblicizzati.
Gli allarmi dati dalla ricerca scientifica hanno lunghi tempi di valutazione/attuazione e cozzano contro abitudini, ormai necessità, e business, mentre cresce la consapevolezza di un "Rischio cancerogeno" sempre più evidente, connesso (è il caso di dire), alle nuove tecnologie così indispensabili a tutti noi.
Non a caso la Belpoggi saluta tutti i presenti con una leggera amara ironia: "Se la conferenza fosse stata pubblicizzata non sotto la dicitura "Piano antenne", ma sotto quella "Rischio cellulari", la partecipazione sarebbe stata molto inferiore". È umano infatti evitare ciò che non si vuole sapere, ciò che può fare male. La realtà studiata dai ricercatori è preoccupante e equipara i moderni smartphone ai forni a microonde. Il più evidente degli effetti biologici dei campi elettromagnetici ad elettrofrequenza è infatti il surriscaldamento dei tessuti corporei, specialmente nei bambini dove, per le dimensioni e la costituzione dei tessuti, tutto il cervello si surriscalda. E questo è solo un antipasto di ciò che la scienza analizza, ricerca e scopre in questo campo. Un vero e proprio attacco alle cellule nervose tutte, in particolare a quelle di cervello e cuore, con conseguenze tumorali localizzate e distinte solo dalle diverse specifiche di inquinamento – l'uso smodato e la vicinanza ravvicinata con il cellulare, per il cervello, l'elettrosmog da antenne e wifi, per il cuore. L'iniziativa era inquadrata nell'attività di informazione del Comitato sul "Piano delle Antenne" che il Consiglio comunale si accinge ad approvare senza procedere a VAS (Valutazione Ambientale Strategica), piano che prevede ulteriori installazioni di ripetitori. Sarzana non ne è priva naturalmente, basti il caso eclatante dell'antenna in via Landinelli, tre diversi ripetitori per tre diversi gestori telefonici più uno per la Tv, in pieno Centro storico e di fronte alla biblioteca utilizzata prevalentemente da ragazzi. In aggiunta a altri, come l'impianto alle Missioni con due gestori e alle antenne dei Grisei, i cui cittadini ora sono insorti leggendo sul Piano la possibilità di ulteriori installazioni. La domanda che si pone il Comitato è: "Tutti usiamo la tecnologia e abbiamo bisogno dei ripetitori, ma quanti? Perché? Dove? e soprattutto; quante emissioni emettono già solo quelli presenti? Perché su quanto emettono siamo fermi al 2014, alcuni anche dal 2012. Rilevazioni datate, insufficienti e ormai inutili che testimoniano una situazione molto preoccupante ed un disinteresse verso i diritti di informazione e rischio salute dei cittadini".
È uso comune del Comitato "Sarzana che Botta" affrontare qualsiasi tematica previo approfondimento tecnico/scientifico necessario per valutare correttamente la problematica, e l'ospite invitato per la conferenza era di tutto riguardo.
Fiorella Belpoggi; membro dell'Accademia Internazionale di Patologia Tossicologica (IATP), della New York Academy of Sciences, direttrice del centro di ricerca sul cancro dell'Istituto Ramazzini di Bologna, maggior esperta internazionale sulle conseguenze di un additivo della benzina verde, noto come MTBE, che le ricerche del Centro di Bologna da Lei diretto hanno dimostrato cancerogeno, e per cui è diventata nota come la scienziata che ha sconfitto il colosso petrolifero Exxon Mobil Corporation, in un lungo "Tour de force" giuridico nel tribunale di Baltimora (USA), dove la sua testimonianz ha costretto il colosso petrolifero ad un risarcimento ai cittadini di un miliardo e mezzo di dollari. Una fama di "Scienziata anticancro" guadagnata sul campo che l'ha resa nota al mondo intero. Nel 2015 ha firmato insieme ad altri 190 scienziati internazionali un appello all'ONU teso a ridurre i pericoli di esposizione ai CEM (campi elettromagnetici) ed a richiedere una corretta informazione sui rischi derivanti dai campi elettromagnetici e strategie di utilizzo. Le conclusioni inoltre dell'ultima ricerca dell'Istituto Ramazzini (seppure parziali) sembrano confermare quelle dello studio del National Institute of Environmental Healt Sciences (NIEHS) americano con cui l'Istituto collabora, e ufficializzare il rischio tumori per le radiofrequenze. I due istituti hanno portato avanti due differenti esperimenti sugli animali con risposte biologiche più simili a noi, i ratti, rilevando un aumento di particolari tumori a cervello e cuore ed una minore natalità nelle cavie. Gli americani stanno approfondendo le conseguenze con emissioni da contatto diretto con il cellulare mentre il Ramazzini sta lavorando sulle emissioni da antenne. Entrambi gli studi dovrebbero terminare entro il 2019, il passo successivo sarà attivare lo IARC (International Agency for Research on Cancer) per valutare, sulla validità dei dati presentati, la necessità di cambiare da "Possibile" a "Probabile" la categoria sull'incidenza dei rischi cancerogeni collegati alle emissioni di radio frequenze, attivando così le procedure per intervenire.
Tempi lunghi però, ogni intervento dello IARC richiede anni e anni mentre, al momento, poco potere decisionale viene lasciato ai singoli Comuni per le leggi nazionali che sembrano prediligere i grossi investimenti e avvantaggiare le compagnie telefoniche. Nel frattempo bisogna attivare azioni di prevenzioni a volte sottovalutate ma indispensabili come; limitare l'uso del cellulare, usare sempre l'auricolare o il viva voce, spegnere il wifi casalingo quando non necessita e durante la notte, non tenere il cellulare vicino ai testicoli, non usarlo nei treni e sull'autobus (perché l'apparecchio lancia il segnale con molta più intensità per rimanere collegato) e evitare di abituarne i bimbi all'uso.
Numerosi gli interventi del pubblico nella serata per chiedere delucidazioni, tra i presenti in sala i Consiglieri regionali Alice Salvatore (M5S), Francesco Battistini (Rete a Sinistra – Liberamente Liguria), il Consigliere comunale Federica Giorgi (M5S) e il Giurista Ambientale, Marco Grondacci. Proposta dal Comitato il lancio di una petizione/appello al Senatore Massimo Caleo (vice presidente della Commissione Ambiente del Senato) tesa ad abolire la modifica effettuata nella finanziaria del 2012, ripristinando così i precedenti e più restrittivi limiti di emissione consentite. Il Consigliere regionale Battistini intende portare le istanze uscite dalla serata in Regione, sollecitandola ad agire in conferenza "Stato/Regioni" sull'argomento, cominciando a dare la priorità alle scuole ed agli impianti sportivi