“C’è un’Italia delle città che ha già cambiato passo”: si apre con questa positiva constatazione la presentazione dei dati di Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente, l’annuale rapporto sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani, realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.
Il quadro complessivo è, come si legge nel comunicato di Legambiente, quello di un'Italia “che gestisce il ciclo dei rifiuti come e meglio di tante altre realtà europee, che ha cambiato stili di mobilità, trovato la formula giusta per depurare gli scarichi, contenere i consumi idrici e lo sperpero d’acqua potabile, che investe sulle rinnovabili, che ha significative esperienze di rigenerazione e rifunzionalizzazione degli spazi pubblici”.
Certo, la classifica (consultabile interamente ed in forma completa qui) vede molte differenze tra città e città, con esempi di eccellenza e comuni dove, invece, resta ancora molto da fare.
La più virtuosa è Mantova (76,8 punti), seguita da Trento e Bolzano, con Parma che si guadagna i piedi del podio.
Maglia nera Enna (22,76 punti), preceduta da Brindisi, Viterbo e Palermo.
E La Spezia come si posiziona?
Con 61,01 punti, onorevole 17esima posizione (su 106) ed in miglioramento, visto che lo scorso anno occupava il 21° posto.
La Spezia è la migliore tra i capoluoghi della Liguria: Savona si trova infatti al 19° posto, Imperia al 68°, chiude Genova in posizione numero 74.
La classifica è frutto del punteggio assegnato sulla base dei risultati qualitativi nei 16 indicatori presi in esame, che riguardano sei macro-aree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.