La tradizione dei piatti tipici del territorio e la cultura spezzina della gastronomia passano necessariamente dal glorioso passato della Regia Marina nella nostra città e per questo motivo l’Accademia del Gusto ha dedicato una serata speciale alle tradizioni culinarie di bordo. La conviviale è stata organizzata grazie agli Accademici Mira e Roberto Liberi presso il ristorante La Nuova Spezia. Per l'occasione lo chef Gianni De Lisi ha proposto al club gastronomico un salto nel passato proponendo una ricercata minuta, in Marina si chiamava così il menu, in uso nella Regia Marina negli anni Trenta.
Ecco il menu degustato: calamai (non calamari) ripieni, crostata di vermicelli alla siciliana, riso con i muscoli, trance (non tranci) di pesce alla livornese, budino diplomatico accompagnato dal Vermentino Az. Agricola Ruffini.
Il mare non è mai stato amico dell'uomo, come ci ha insegnato Joseph Conrad, tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza, frutto delle onde e degli spazi angusti e della lontananza da famiglie e affetti; per questo motivo il momento del rancio rappresenta per ufficiali e marinai l'unica opportunità di relazione. In apertura il Presidente dell'Accademia del Gusto, Nicola Carozza ha spiegato che la Regia Marina, prima ancora delle compagnie di navigazione, ha fatto conoscere la cucina italiana nel mondo.
Ad accompagnare gli Accademici in questa avventura l’Amm. Roberto Liberi, appassionato di gastronomia, fotografia e studioso di storia locale che ha recentemente pubblicato con le Edizioni ETS il volume “Menu di bordo. Il ricettario e la guida pratica per i cuochi della Regia Marina”. Il libro corredato da introduzione e note per una lettura contestualizzata consente al lettore di comprendere le analogie e le differenze rispetto all’attuale cultura gastronomica. L’Amm. Liberi nel corso della sua presentazione ha spiegato che il mangiare a bordo delle navi ha sempre avuto, nei secoli, aspetti particolari, dovendo conciliare esigenze diverse, quali ad esempio la necessità di assicurare un adeguato apporto calorico a personale sottoposto ad attività fisica superiore alla media, la conservazione delle vivande in periodi nei quali non esistevano le celle frigorifere, l’approvvigionamento delle materie prime in porti stranieri con abitudini alimentari diverse dalle nostre.
Lo chef Gianni De Lisi e i fratelli Luciano e Fiore con la loro simpatia e disponibilità hanno reso la serata davvero piacevole. Durante il dibattito accademico sono intervenuti la Food Blogger Angelica Allegri, Giuseppe Celeste, Mario Santi, Leonardo Bessi, Umberto Sommovigo.