Il "Piano impianti di telecomunicazioni Sarzana" (piano antenne) è molto sentito nel quartiere e la serata ha rimarcato le debolezze del piano stesso e l'attivismo dei residenti.
Ricordiamo che il piano antenne in questione è stato sottoposto ad uno stop dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e le Province di Imperia, Spezia e Savona, con questa motivazione:
"Il Piano adottato dal consiglio comunale di Sarzana, con delibera n° 31/2017, dovrà essere sottoposto a verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica dall'art 12, Titolo II, parte II del D.lgs 152/2006 dall'Ente competente con il successivo coinvolgimento procedimentale della Soprintendenza per gli impatti sul sistema dei beni culturali e paesaggistici tutelati, nonché sugli ambiti e sulle aree e spazi pubblici tutelati ai sensi dell'articolo 12 del Codice del centro storico".
Questo in seguito ad un esposto del Comitato Sarzana, che Botta! e per conto delle sezioni locali di Italia Nostra e Legambiente.
L'Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Baudone, insieme all'architetto Mugnaini ed al Responsabile dell'ufficio Ambiente, Dottor Menghini, non si sono sottratti al confronto con i cittadini, ma il clima pacato e costruttivo auspicato ieri dal presidente della Consulta Territoriale, Sergio Giannoni, non si è del tutto concretizzato.
I dubbi dei residenti si sono sommati alle critiche tecniche del Comitato Sarzana, che Botta! e di alcuni esponenti politici presenti (i Consiglieri Paolo Mione di Articolo Uno - MDP e Valter Chiappini di Sarzana in movimento) e hanno apparentemente fatto crollare, come un castello di sabbia, le rassicurazioni dei tecnici comunali e dell'Assessore.
"Non si aggiungono antenne ma si razionalizzano i bisogni, il Piano si basa sull'utilizzo delle strutture presenti in base alle richieste dei gestori di telefonia, abbiamo protetto le scuole, il centro storico ed altre aree soggette a vincoli. Abbiamo fatto un bando e la società vincente ha redatto il piano, abbiamo avvisato le Consulte e non sta a noi controllare se le stesse hanno avviato una discussione con i cittadini, siamo aperti a tutte le osservazioni. Il nostro obbiettivo non è mettere antenne ma razionalizzare e controllare ciò che forse verrà, e con il Piano antenne approvato potremmo opporci alle richieste dei gestori che ambiranno a nuove antenne, ma che non valga il facile discorso "Noi non le vogliamo". Così l'esordio dell'Assessore Massimo Baudone, che ha aperto il campo agli interventi successivi; quelli del Comitato con il suo presidente Roberta Mosti, dei due ingegneri residenti ai Grisei che hanno approfondito l'argomento insieme al Comitato, dei politici presenti e, soprattutto, dei residenti, in un crescere costante di critiche.
Il quartiere dei Grisei ospita già due antenne e, segnalato nel piano come "Area Verde" è sottoposto in teoria al rischio di nuove installazioni, per la precisione altri due impianti di trasmissione, mentre altri quartieri non ne avranno nessuna o solo una.
L'antenna boicottata con successo nel 2015 dai residenti dei Grisei, inoltre, viene ora riproposta rendendo vana la loro lotta, ed il rischio della presenza di 4 antenne nell'arco di 400 metri (di cui due nella zona stadio, area verde attrezzata dagli altri Comuni considerata sensibile e quindi vincolata) spaventa ed innervosisce.
La mancanza di informazione in merito durante l'adozione del Piano, come pure la mancanza di dati aggiornati sulle emissioni delle antenne presenti (nonostante la promessa avuta nel 2008, dopo la messa in opera della prima antenna, di reinvestire i 22.000 € annuali di ricavo in controlli delle emissioni da parte di Arpal, che non è stata mantenuta), come anche i 15.000 € pagati ai redattori del Piano antenne, secondo gli accusatori "solo" un piano copiato per più di metà da quello spezzino e non adeguato a Sarzana, vengono messi in evidenza da tutti i presenti. Assessore e tecnici si trovano con la schiena al muro, in apparente difficoltà.
Le voci si sovrappongono cacofoniche, in molti prendono coraggio e gli attacchi prendono il sopravvento sulle spiegazioni.
Difficoltà che crescono ulteriormente quando Menghini, tirato per la giacca e tartassato dai cittadini con questa specifica domanda: "Perché l'antenna abolita grazie a noi cittadini lo scorso anno ora viene resa di nuovo attuabile?” risponde laconico: "Sono i gestori di telefonia che indicano le zone appetibili e l'Amministrazione controlla e non obietta se non per gravi motivazioni".
"Non siamo pro o contro un partito, non siamo contro la politica, siamo contro un'Amministrazione che non tutela la salute dei cittadini. Questa è un'assemblea chiesta dai cittadini, non dalla Consulta né, tantomeno dall'Amministrazione, nessuna informazione su quello che fate, se non a cose fatte, voi ci evitate appositamente per soddisfare altri interessi - così rumoreggiano i cittadini - venire qui e dire che non si vogliono aumentare le antenne è una presa in giro, dichiarare che non sono necessarie per il piano antenne le rilevazioni dell'inquinamento elettromagnetico cui siamo già sottoposti è una vergogna, vediamo controlli costanti in tutta Italia mentre qui non avete i dati reali delle emissioni neanche di una sola antenna.
Ora avete una nuova diffida scritta, speriamo che almeno la leggiate, noi andremo avanti con tutti i mezzi possibili per bocciare questa vergogna".
Mione ha affermato: "Non c'è la discrezionalità dell'Amministrazione che qui avete il coraggio di dichiarare; una volta approvato il piano non potrete più impedire ai gestori di installare le antenne nei punti previsti. È vero che bisogna avere un piano ma, se segnali una zona, in realtà chiesta dal gestore, dopo non puoi dopo più rifiutarti pena un ricorso al Tar.
Abbiamo chiesto in Consiglio Comunale la sospensione del piano per meglio discuterlo, ma avete bocciato i nostri ordini del giorno.
Assumetevi la responsabilità davanti ai cittadini delle scelte effettuate, specialmente quando sono così scellerate. Questo piano a bloccato, che l'Assessore Baudone lo proponga in Consiglio, che abbia il coraggio di fermarlo e la smetta di prendere in giro i cittadini".
Chiappini rincara: "Continuate a raccontare bugie, dite che non potete sospendere il piano mentre più volte avete sospeso e abolito altre pratiche che a voi interessavano.
Il piano delle antenne è l'unico modo per contrastare i gestori e difendere la salute dei cittadini, mentre voi lo usate solo per concedere favori e interessi, non siete al servizio dei gestori ma dei cittadini.
Se non fate la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) lasciate il campo libero a loro.
Abbiamo già proposto l'assoggettamento a Vas, ne vedremo sicuramente la nuova bocciatura in Consiglio Comunale, spero che i cittadini vi denuncino".
Mosti: "Il principio di precauzione è stato introdotto apposta per obbligare a valutare preventivamente tutto quanto può inficiare la salute e gli interessi dei cittadini, voi vi presentate qui senza neanche un dato, anzi, dichiarando che non servono tali valutazioni nel piano stesso, mettendo in dubbio che queste emissioni possano essere cancerogene e dichiarando che ormai il piano non può più essere rigettato, ve ne prendete piena responsabilità?"
Verso le 23.30 il presidente della Consulta chiude l'assemblea, l'Assessore conclude prendendosi pubblicamente l'impegno di riunire i gruppi consiliari per valutare se è ancora possibile togliere dal piano i due punti verdi, passibili di installazioni, nel quartiere dei Grisei.
Il che, nel caso vada a buon fine, stimolerà i cittadini di ogni quartiere ad attivarsi contro le nuove possibili antenne.
Il 20 settembre è previsto il nuovo Consiglio Comunale che dovrà valutare il tutto, tra cui la richiesta di sospensione di Paolo Mione, la richiesta di Vas di Valter Chiappini e l'impegno preso dell'Assessore.
Siamo certi che la serata non deluderà gli spettatori presenti.