Il percorso resta lo stesso, da Piazza Brin a Piazza Europa, l'entusiasmo, c'è da scommetterci, anche, ma per la tradizionale sfilata delle borgate che, come ogni anno apre ufficialmente le giornate del Palio del Golfo, una novità c'è e riguarda proprio le tematiche che saranno rappresentate delle 13 borgate.
Quest'anno, infatti, il Comitato delle Borgate ha deciso che il tema da sviluppare non poteva essere libero, ma scelto tra questi tre:
- gli antichi mestieri che un tempo caratterizzavano la vita dei borghi;
- le origini, i luoghi e i personaggi che hanno fatto la storia dei borghi;
- il racconto del Palio del Golfo, della gara e della festa, dal punto di vista delle borgate
Certo, un ampio raggio d'azione che racchiude, in effetti, la maggior parte delle tematiche affrontate negli ultimi anni dai borgatari.
Ma vediamo quale è stata la scelta, borgata per borgata, e che cosa ciascuna rappresenterà per colorare il centro della Spezia e dare voce alla propria tradizione ed alla propria passione per il Palio.
L'ordine con cui le 13 borgate si incolonneranno è, come da tradizione, quello dell'ordine arrivo del palio senior dell'anno precedente. La sfilata 2017, quindi, sarà aperta dal Marola.
MAROLA – IL MARE DELLA MORIN SI TINGE D'ARANCIONE
Il Marola celebra le 17 vittorie ottenute alla Morin, tra senior, junior e femminile.
Si parte dalla prima, correva l'anno 1940. Poi una lunga attesa, sino al 6 agosto 2000, che ha dato il là ad una serie di successi: 2001, 2002, 2003, 2005, 2006, 2013 e 2016.
Nel frattempo, comunque, a regalare successi al borgo furono gli armi juniores e femminili.
17, in totale, le vittorie che, come miss e mister, emergono dal mare, il mare protetto dal Golfo, sfilando sull'acqua, come su una lunga passerella arancione, acclamati da tutti i tifosi che si sono tuffati per festeggiarle; mentre sul molo, ad aspettare i vincitori, ci sono le nuove leve di borgatari, che sin da piccoli, sono pronti ad incitare i propri equipaggi.
FEZZANO – LE ORIGINI, LA STORIA, I LUOGHI E I PERSONAGGI DELLA BORGATA
Quattro temi, sviluppati facendo riferimento a quattro grandi artisti.
Per il primo carro la scelta è caduta sul mosaicista Claudius, vissuto nell'antica Roma. Un grande mosaico raffigura una nave che sta per approdare alla "Valletta".
Il secondo carro è "opera" dell'artista Andy Warhol, figura predominante del movimento della Pop Art; lui raffigura con i suoi famosi ritratti Simonetta Cattaneo, musa del pittore rinascimentale Botticelli, ritratta nella famosissima "Primavera" e nella "Venere". Simonetta, la donna più bella del Rinascimento, pare sia nata a Fezzano, o almeno, vi soggiornò.
Nel terzo carro, sulla base della pittura surrealista di René Magritte si racconta la prima filovia che negli anni venti collegò Fezzano alla città.
Infine per l'ultimo carro è Fortunato Depero, noto esponente del futurismo italiano, ad ispirare la raffigurazione del cantiere navale del Fezzano.
FOSSAMASTRA – LA BALENA RITORNA AL MARE
Era il 5 giugno 1955 quando a Fossamastra avvenne qualcosa di irripetibile: una grossa balena si arenò sulla riva senza avere la forza di riprendere il largo.
Le cronache del tempo raccontano di una città impazzita, con lunghe file di curiosi e turisti ad assistere a un fatto di cui nessuno aveva memoria.
Oggi 4 agosto 2017 questa grossa balena riprende “vita” nella sfilata della borgata del Fossamastra.
Gli abitanti, insieme ai curiosi e ai turisti di oggi, attraverso le vie della Spezia, accompagneranno questo maestoso cetaceo fino alla passeggiata Morin
il giorno del ‘92 Palio del Golfo quando, simbolicamente, al mare verrà restituita.
CANALETTO - CANATLANTIDE: LE ORIGINI DELLA BORGATA MARINARA
Inverno 2017: durante i lavori di scavo dell’area antistante il porto, emergono alcuni reperti archeologici; mille domande, inchieste e analisi fino a che gli studiosi riconoscono in quei resti la testimonianza dell’antica civiltà di Atlantide.
Ecco allora svelate le antiche origini della borgata Canarina e ricostruita la vita del popolo di Canatlantide che tra arti e filosofia non dimenticava di onorare il Palio del Golfo con la propria imbarcazione.
Il dio del mare Nettuno con l’aiuto del vulcano dei due Gemelli decise che tanta bellezza era un affronto per gli dei e la fece così tragicamente affondare. La gente di Canatlantide, però, non si perse d’animo. Strani esseri metà uomini e metà animali marini popolano ancora le acque del golfo con una barca da palio molto particolare.
Si torna poi con i piedi per terra, per raccontare le vere origini del Canaletto: una grande e popolata palude che diede vita e riparo a ben altre forme di vita, fino agli inizi del XIX secolo.
TELLARO – NEL NOSTRO GOLFO LE SIRENE ABITANO DAVVERO
Montale, Formentini, Dottori, solo per citarne alcuni: molteplici sarebbero i riferimenti letterari ed artistici alla Sirene che hanno popolato il Golfo.
Adriana Beverini, poi, nel suo libro “Storie di sirene nel Golfo dei Poeti”, ha una felice intuizione...ci dice che i primi “divini abitatori del Golfo” hanno voluto tramandarci la presenza delle Sirene, proprio attraverso i nomi delle nostre isole e dei nostri borghi marinari! Pensateci bene...Palmaria, Erice (Lerici), Tellaria e Tino...ma anche Schiara, Leucosia (Punta Bianca) e Tramonti, cosa possono essere se non i nomi delle Sirene che abitarono questo Golfo?
Vogliamo crederci...vogliamo credere che l’assoluta bellezza del nostro mare abbia incantato anche le Sirene, che hanno voluto abitare qui da noi.
Ma le Sirene sono anche un mezzo tramite il quale Tellaro vuole lanciare un forte messaggio rivolto alla Regione Liguria e a tutti i Sindaci dei Comuni sul mare: “suoni” sempre la “sirena” della continua salvaguardia ambientale, del rispetto per la natura e per il mare; si facciano interventi sul territorio sempre e solo nell’ottica di uno “sviluppo sostenibile”.
CADIMARE - L'EVOLUZIONE DEL PALIO DEL GOLFO
Questa manifestazione, con i suoi 92 anni, ha fatto la storia della nostra città ed ha visto cambiare radicalmente il modo di comunicare, ma non è cambiata la voglia di mantenere viva la passione verso il palio che c'era, c'è e sempre ci sarà.
Il corteo sarà un susseguirsi di colori e calore, musica e divertimento per tutti e non mancheranno le sorprese.
Il significato della sfilata della borgata numero 4 si potrà seguire più agevolmente grazie ad alcune frasi in rima che la accompagneranno, spiegandone il senso
Ecco il testo:
Nel primo palio il vogatore era soltanto un pescatore e se vinceva sul suo viso c'era un fantastico sorriso
Poi passa il tempo e le borgate si sono tutte organizzate cresce la gara popolare e va a finire sul giornale
E arriva la televisione diffonde la competizione pa0 c gplfp vien chiamata e vince solo una borgata
Si brucia un anno in momento e via veloce come il vento oggi palestra e allenatore per il moderno vogatore
In ogni istante sei connesso mentre ti godi il tuo successo guardi sul tablet la regata e condividi la giornata
Ma la passione ed il sudore sono gli stessi sotto il sole nei tempi andati come ora il sogno è vincere ancora
PORTOVERENE - IL PALIO: COME UN FILM IN BIANCO E... ROSSO
La sfilata del Porto Venere è improntata sull'immaginario scorrere della pellicola, cercando di fissare nei fotogrammi il ricordo di vecchie, e alcune vittoriose, sfilate con un carosello finale in bianco e rosso. Tutto questo, tenendo unito il filo della tradizione dalla quale la borgata ha sempre attinto per onorare la grande festa cittadina che è il Palio delle Borgate.
MUGGIANO – C'ERA UNA VOLTA MUGGIANO
La borgata apre la sua sfilata con la rappresentazione del ponte di sasso, dove veniva scaricato il carbone e il minerale dai carbonini utilizzati nella “FONDERIA PERTUSOLA”.
Qui venivano fabbricati lingotti di piombo e argento tramite fusione, attraverso colate in appositi stampi. L’economia del borgo cresce intorno alla Fonderia e nel corso degli anni si aprono nuove botteghe artigianali.
Tra i figuranti ci sono i bambini vestiti da lingotti, le donne dell’epoca che cercavano tra le scorie piccoli frammenti di argento, i mestieranti che animavano il Borgo ed infine un gruppo di giovani che negli anni '50 portava allegria e divertimento nel paese di Muggiano.
CRDD - GLI ANTICHI MESTIERI DELL’ARSENALE MILITARE
Forse non tutti conoscono lo splendore nel passato dello Stabilimento di lavoro, motivo di orgoglio per le professionalità altamente specializzate che periodicamente venivano “sfornate” e invidiate da tutta Italia, tecnologicamente preparate tanto da imporsi, in taluni casi, anche nell’industria privata.
Gli antichi mestieri venivano appresi, già dal 1888, anno della sua fondazione, nella “Scuola garzoni” per la qualificazione professionale del Regio Arsenale con docenti militari “Ufficiali del Genio” e, successivamente, anche civili.
Dal 1939 la Scuola garzoni cambiò e divenne la “Scuola Allievi Operai” con ammissione per concorso.
La borgata ci fa conoscere:
- il Reparto Veleria, con le sue vele, in passato abilmente cucite da mani esperte, simboli dei velieri della Marina Militare italiana nel mondo;
- l’Officina Carpentieri e Calafati con la costruzione di solide barche e lance ad opera dei maestri d’ascia, professionisti e maestri delle nuove leve;
- il Reparto Vestiario con le belle sartine intente a confezionare le divise del personale militare;
- le Mense che all’epoca erano otto per servire il pasto alle diecimila maestranze rigidamente suddivise tra operai e dirigenti.
E mentre i papà svolgevano gli antichi mestieri all’interno dell’Arsenale nelle lunghe giornate di lavoro, i bambini, allegri e spensierati, scorrazzavano nella Colonia Montana Estiva della Marina Militare che il Comando Base Navale della Spezia organizzava a Collagna (RE).
LE GRAZIE – GLI ANTICHI MESTIERI
Ad aprire la sfilata della borgata numero 2 sarà una sezione dedicata ai maestri d’ascia e ai calafati. I maestri d’ascia riuscivano a costruire una barca partendo dagli storti, legni sagomati che venivano scelti nei boschi e che costituivano l’ossatura della futura barca. Una volta aggiunte le ordinate e il fasciame, il maestro d’ascia lasciava il lavoro ad un altro
operaio specializzato: il calafato. Questi aveva il compito di impermeabilizzare lo scafo, inserendo tra il fasciame, canapa o stoppa impegnata di pece. Il lavoro era eseguito con l’ausilio di una mazzuola di legno (maglio del calafato) e di un particolare scalpello a punta piatta (detto malabestia).
Il carro portato in sfilata farà vedere entrambe le figure all’opera nella costruzione e calafatura di una barca e sarà preceduto da un gruppo di bambini e ragazzi che faranno conoscere al pubblico i preziosi strumenti di lavoro.
I mestieri che vengono rappresentati successivamente sono quelli che accomunano un po' tutti i paesi del Golfo: i pescatori e i pescivendoli.
Infine un omaggio ai lavori svolti dalle donne che comprenderanno il bucato, il ricamo e il cucito, e anche antichi lavori domestici che ora non si eseguono più.
Per la realizzazione della sfilata, fondamentale una ricerca storica presso il locale “Museo della Memoria“.
SAN TERENZO - DAL '25 AD OGGI, IL PALIO VISSUTO CON ALLEGRIA
Il filo conduttore della sfilata della Borgata Marinara del San Terenzo è sempre stata l’allegria.
La borgata ripercorre la propria storia alla disfida remiera, nelle sue tappe principali rappresentandola sotto la chiave di lettura del buon umore. borgata.
Si parte dal 1925, si passa attraverso il 1945, quando il palio si è disputato proprio a San Terenzo ed è stato vinto dalla borgata di casa e si prosegue con il 1964, anno dell'ultima vittoria.
VENERE AZZURRA - LA NOSTRA STORIA ATTRAVERSO LE FESTE
Musica...Balli...e Folklore faranno da cornice alla sfilata venerina.
La storia della borgata viene ripercorsa attraverso tre feste che la caratterizzano o l'hanno segnata.
Per il territorio santerenzino, e il presente, si parte con la festa della Venere Azzurra odierna: THE BATTLE UNDER THE CASTLE.
Viene poi rappresentato il territorio della Vallata o Pugliola, riproponendo la FESTA DEI CAPPELLI.
Infine si torna alle origini: nel 1953 la Venere Azzurra subentrò al Bocca di Magra, che sarà rappresentata con L’OMO AR BOZO, carnevale storico del comune di Ameglia...
Anche quest’anno la borgata ha dato spazio ai campus estivi per la realizzazione di buona parte della sfilata.
LERICI - L’ANTICO MESTIERE DELLA PESCA
La sfilata rappresenta quattro tipi di pesca caratteristici, antichi e moderni, scanditi dai vari momenti della giornata più propizi per ciascuno.
La pesca in apnea, alle prime luci dell’alba,
la posa delle nasse durante il pomeriggio,
la calata del palamito nelle ore serali,
la pesca con la lampara in piena notte.
Tutto il pescato finisce al mercato del pesce lericino.
Uno spaccato di vita del paese e la rappresentazione allegorica di una delle attività più antiche.
Parti delle coreografie della sfilata sono stati realizzati dai bimbi del paese durante laboratori creativi organizzati dalla borgata .
Le acciughine attirate dalla lampara sono rappresentate dai bimbi della scuola di danza lericina ProDanza, che con la loro coreografia di tip-tap simuleranno il muoversi frenetico della palla di acciughe.