Il "Purgatorio" in cui sono precipitati da più anni pare non avere mai sbocco, né in positivo né in negativo, ed il loro impegno per mantenere vivo il simbolo del "Latte di Marinella" cozza regolarmente con le problematiche giornaliere della produzione, con la mancanza di fondi, ritardi stipendi e, non ultimi, con gli incendi che hanno danneggiato i già obsoleti impianti produttivi.
Stampa, Forze dell'Ordine, Sindacati e qualche politico hanno accompagnato il ristretto corteo sin sotto Palazzo Roderio, assente il sindaco a causa di precedenti impegni, presenti l'assessore Daniele Castagna (Pd) e i consiglieri Rosanna Pittiglio (Mdp) e Valter Chiappini (Sarzana in movimento), oltre a Luca Comiti, segretario Flai Cgil, e Walter Bertolini segretario Fai Cisl.
L'impegno dei Sindacati, della politica e di Mps ha, in qualche modo, assicurato stipendi e contributi. Mancano impulsi e rassicurazioni sul proseguo futuro della fattoria, acquirenti reali e dati affidabili, informazioni sicure da parte di Mps per un mantenimento della produzione, dei suoi dipendenti e di un'azienda storica simbolo del nostro territorio.
La conferma del dato temporale di copertura previsto sino al 31 dicembre consente di cercare soluzioni e di vagliare tutte le possibilità, ma, nel frattempo, vengono meno le linee produttive gia obsolete e danneggiate dall'ultimo incendio come la quantità di latte prodotta, inficiando il tutto.
L'incendio (ne abbiamo parlato qui) ha danneggiato mezzi e linee, tra cui il carro miscelatore che gestisce le farine alimentari, al suo posto viene utilizzata la vecchia linea assolutamente non ottimale.
Lo stress termico del momento, come quello probabilmente causato dall'incendio, ha causato negli animali una riduzione della produzione di latte. Marinella ora fatica anche a mantenere l'accordo preso, grazie alla Regione, con il caseificio "Pugliese" di Torino.
Il caseificio torinese trasforma in formaggio il latte di qualità della filiera ligure, tra cui il latte di Marinella, la quale ora fatica a consegnare i 7.500 litri di latte settimanali promessi, stabilizzandosi al momento sui 4.300/4.500 litri settimanali.
Ricordiamo che deve essere garantito il proprio confezionamento, il latte alla Val di Vara e il residuo a Torino.
L'Azienda sta lavorando con il bonifico concesso da Mps di 100.000 € più altrettanti 100.000 € in arrivo, un delicato equilibrio basato su questo limitato "fido".
Le trattative sulla compravendita della Fattoria sono in corso ma, al momento, si mormora di richieste non appetibili e l'informazione in merito è deficitaria.
16 i dipendenti che rischiano il posto di lavoro, più un'altra decina che gravitano intorno alla fattoria, "Relativamente pochi" in una realtà difficile come quella attuale ma con un'aggravante importante: la fine, in caso di chiusura, di un simbolo storico della provincia, di un marchio che da sempre ci accompagna.
I Sindacati hanno indetto un presidio in piazza Luni giovedì 13 luglio, dalle 18.00 alle 20.00. Per ricercare aiuti reali, un sostegno necessario in più alla problematica, i dipendenti organizzeranno altri eventi come quello tenutosi stamani, magari in orari non lavorativi, potendo contare su un maggiore interessamento dei cittadini.