“In questi giorni il COISP Liguria ha scritto ai quattro Questori delle province liguri invitandoli a non procedere disciplinarmente, in quanto previsto dalla vigente normativa, nei confronti delle donne e degli uomini della Polizia di Stato che malauguratamente abbiano contratto debiti economici verso terzi, o altre mancanze, poiché è proprio l’Amministrazione della Polizia di Stato la prima ad essere in difetto e fuorilegge nei confronti dei suoi dipendenti” - così Matteo Bianchi, leader del COISP Liguria, spiega le motivazioni della missiva inviata ai Questori liguri.
“E’ bene che si sappia che i pagamenti per il lavoro straordinario in esubero (pagato una miseria) sono in ritardo di oltre un anno e mezzo, come in ritardo di oltre quindici mesi abbondanti sono il pagamento delle indennità dovute per i servizi di specialità effettuati dalla Polizia di Stato in favore di enti privati, quali autostrade e ferrovie ad esempio. Come se non bastasse il fondo incentivante era previsto il pagamento per il mese di maggio ma, alla data odierna, ancora non s’è visto nulla; ora vorremmo sapere: se un dipendente avesse avuto delle scadenze impellenti proprio in quel periodo ed avesse fatto affidamento a quei denari, come avrebbe potuto onorare quei pagamenti? - continua Bianchi - Come può quindi un Questore della Repubblica sanzionare un proprio dipendente per un fatto in cui lui è il primo ad essere in difetto essendo il rappresentante massimo dell’Amministrazione a livello provinciale? Con quale diritto ed arroganza si potrebbe sanzionare qualcuno verso il quale si è in difetto per lo stesso motivo?"
"Il COISP - conclude Bianchi - vigilerà accuratamente in modo che finché l’Amministrazione non salderà i suoi debiti nei confronti dei suoi dipendenti, la stessa non si azzardi a sanzionare chicchessia nel caso malaugurato in cui lo stesso contragga debiti verso terzi. In caso contrario il COISP Liguria è già pronto per mettere in campo tutte le iniziative possibili e a norma di legge per difendere tutti i poliziotti liguri da un’evidente stortura che non può e non deve essere messa in atto, ragionando quali ulteriori azioni si possano attuare per sbloccare questo perverso sistema di debito che lo Stato ha voluto creare nei confronti dei propri servitori”.
(Foto di repertorio)