Il Tribunale della Spezia, su proposta del questore, ha emesso la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per 5 anni (il massimo consentito dalla legge) a carico di un soggetto che è già stato in carcere per pedofilia. La misura prevede l'obbligo di soggiorno nel comune della Spezia, l'obbligo di presentarsi quotidianamente all'Autorità di Pubblica Sicurezza, il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori e il divieto di possedere programmi informatici o altri strumenti di cifratura o criptazione di conversazioni o messaggi. L'uomo, che ha circa 60 anni, quindi, non potrà più possedere cellulari e computer.
La proposta è nata dopo un'attività della squadra mobile in seguito alla segnalazione della madre di un ragazzo che era stato adescato da questo soggetto. Il ragazzino infatti aveva accettato l'invito ad una passeggiata lungo il Molo Italia e durante questa passeggiata il pedofilo aveva mostrato sul cellulare alcune immagini a sfondo omosessuale chiedendo al ragazzo se volesse imitare le pose. Aveva fissato quindi un appuntamento per il giorno seguente: fortunatamente, di questo appuntamento il ragazzo aveva avvisato la madre la quale ha allertato la squadra mobile che quindi ha organizzato un servizio di appostamento. Nel momento in cui il soggetto ha chiesto esplicitamente al ragazzo di passare ai fatti, gli agenti che seguivano i due da vicino sono intervenuti e hanno accompagnato il pedofilo negli uffici della Questura. Sul suo cellulare sono state rinvenute diverse fotografie pedopornografiche.
La divisione anticrimine della Questura quindi ha proposto e ottenuto il massimo della misura di sorveglianza possibile, ovvero 5 anni.