Nelle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale della Spezia hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza con il divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore notturne emessa dal G.I.P. del Tribunale della Spezia, dott. Mario De Bellis, su richiesta di quella Procura, nei confronti di persone, tutte di nazionalità italiana, ritenute responsabili dei reati di “associazione finalizzata all’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali”(art. 3 comma 3 Legge nr. 654/75, nota come “Legge Mancino”)ed a vario titolo anche per reati di danneggiamento e danneggiamento seguito da incendio aggravati.
L’indagine, codificata “AURORA”, coordinata dal Procuratore della Repubblica della Spezia, dott. Antonio Patrono, è stata sviluppata a partire dal maggio 2016 a seguito di denunce-querele presentate presso la Stazione Carabinieri di Ceparana (SP) per l’imbrattamento, avvenuto con l’apposizione di simboli nazisti, vergati con vernice spray nera, all’esterno della locale sede del “Partito Democratico” e di altro esercizio commerciale.
I sospetti venivano subito indirizzati nei confronti di noti militanti dell’ultradestra locale che, a distanza di pochi giorni, venivano sottoposti a perquisizione e trovati in possesso di armi bianche, materiale documentale - di chiara ispirazione nazista - e informatico di indubbio interesse.
Le successive risultanze investigative hanno consentito di individuare l’esistenza e l’attività di un gruppo, operante su un piano clandestino, denominato “AUTONOMI NS LA SPEZIA”, composto da militanti della frangia più oltranzista dell’estrema destra riconducibili all’area NAZISKIN (NS, infatti, è l’acronimo di NaziSkin), ma da esso indipendente (per questo l’aggettivo “AUTONOMI”), ispirato perl’appunto all’ideologia nazionalsocialista, dedito ad attività di propaganda attraverso l’apposizione sulle pubbliche vie della provincia di simboli nazisti e l’imbrattamento attraverso di essi di targhe e iscrizioni commemorative della Resistenza e della lotta antifascista.
Taluni appartenenti hanno organizzato ronde illegali, cd. “punitive”, nei confronti di cittadini extracomunitari, verosimilmente vittime di percosse e lesioni personali non denunciate, nonché responsabili di aver appiccato il fuoco in più circostanze a raccoglitori di indumenti usati, di proprietà della Caritas Diocesana della Spezia e, nella notte del 26 novembre 2015, di aver incendiato una macchina operatrice all’interno di una cava ubicata nel Comune di Riccò del Golfo (SP).
Recentemente il gruppo si era dotato di una base logistica (una roulotte parcheggiata in zona boschiva del Comune di Follo –SP-, lungo l’alveo del fiume Magra) ove lo scorso gennaio i Carabinieri di Ceparana (SP) avevano rinvenuto le istruzioni per fabbricare ordigni rudimentali esplosivi, realizzabili con componenti di uso comune in libera vendita.
Nelle corso delle perquisizioni odierne è stato rinvenuto del munizionamento detenuto illegalmente, una balestra, una pistola scacciacani priva del tappo rosso, nonché materiale documentale propagandistico di ispirazione neonazista e memorie informatiche ora al vaglio degli investigatori.