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JANUS, il protocollo CMRE per le comunicazioni subacquee, diventa standard ufficiale della NATO In evidenza

È la prima volta in assoluto che un protocollo per la comunicazione sottomarina digitale viene riconosciuto a livello internazionale.

L’approvazione del nuovo STANAG da parte dei Paesi dell’Alleanza Atlantica apre la via ad un Internet of Underwater Things finalmente standardizzato.

In acqua è tutto più complicato. E le soluzioni che sono state via via adottate negli anni per ottimizzare le telecomunicazioni a terra, e i relativi protocolli in uso, non trovano efficace applicazione sotto la superficie né possono essere di supporto alle sempre più promettenti tecnologie robotiche sottomarine. È per questo che da almeno dieci anni il Centro NATO per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (CMRE), con sede alla Spezia, lavora allo sviluppo di uno standard digitale in grado di far ordine nella comunicazione acustica sottomarina. È nato così JANUS, ora approvato come NATO standard (denominato STANAG per convenzione NATO). È la prima volta in assoluto che un protocollo digitale per la comunicazione subacquea viene riconosciuto a livello internazionale, e ciò apre la via a uno sviluppo standardizzato del cosiddetto Internet of Underwater Things (IoUT), l’Internet delle cose sottomarine, evoluzione del più noto Internet of Things (IoT), l’Internet delle cose, che ha già cominciato a cambiarci la vita.

Il protocollo è una sorta di lingua franca che regolamenta la codifica acustica delle informazioni fondamentali da comunicare. La soluzione proposta è semplice abbastanza da permettere una facile adozione non solo in futuro ma anche su piattaforme già esistenti. Non a caso JANUS trae il suo nome dal dio romano Giano, custode delle aperture e dei portali, per la sua capacità di dialogare efficacemente tra differenti paradigmi. L’obiettivo è quello di garantire una piena interoperabilità in mare tra attrezzature militari e civili (anche in ambito non NATO) che al momento non sono in grado di comunicare tra loro. Come accaduto non molto tempo fa con il protocollo Wi-Fi, anche JANUS promette di dettare la linea nello sviluppo tecnologico del proprio settore, valorizzando l’ambito sottomarino grazie a un metodo di comunicazione robusto e affidabile in grado di mettere in rete e far lavorare insieme in modo immediato tutte le tecnologie ad esso conformi.

L’adozione di JANUS a livello globale metterà fine all’attuale Babele tra modem e sistemi sottomarini di diverse ditte e nazioni. Per il suo rilievo, JANUS è stato sviluppato, fin dal principio, dagli scienziati CMRE insieme alla comunità scientifica, inclusa l’accademia, i produttori, le agenzie e gli enti di ricerca governativi. JANUS è stato testato negli anni dal CMRE a bordo del NATO Research Vessel Alliance, e in un innovativo poligono di sperimentazione, il LOON (Littoral Ocean Observatory Network), che facilita le prove in mare con robot sottomarini attraverso una rete di monitoraggio acustica, costituita fisicamente da tripodi ancorati al fondale, ma accessibile via internet, sempre e da qualsiasi parte del mondo.

Per saperne di più, la storia di JANUS è anche sul sito NATO (qui).

 

Che cos’è lo STO CMRE?
Basato alla Spezia, lo STO CMRE (Science and Technology Organization – Centre for Maritime Research and Experimentation) si occupa di ricerca scientifica, innovazione e tecnologia, in settori come la difesa delle installazioni e delle forze marittime da terrorismo e pirateria, la costruzione di reti sicure, lo sviluppo delle componenti marittime di supporto alle
operazioni e di quadri operazionali integrati, i sistemi di contromisure mine, la protezione non letale dei porti, la lotta antisommergibile, modellazione e simulazione, e la mitigazione dei rischi per i mammiferi marini. Il Centro si avvale quotidianamente di due unità, la nave da ricerca NRV Alliance, 93 metri di lunghezza per 3180 tonnellate di dislocamento, in grado di navigare anche in oceano aperto, e il CRV Leonardo, imbarcazione più piccola, particolarmente adatta per le operazioni costiere. Il CMRE ha in dotazione strumenti e sensori per attività di ricerca in mare di primaria importanza a livello scientifico.

(Testo e foto: CMRE)

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