La sicurezza prima di tutto.
I moli di attracco presenti nelle Cinque Terre, utilizzati dalle compagnie di navigazione per il trasporto di turisti, hanno visto nel corso degli ultimi anni aumentare in modo esponenziale il traffico per operazioni di imbarco e sbarco: questo intensissimo utilizzo di tali manufatti comporta ad avviso della Comunità Marinara delle CinqueTerre un fortissimo incremento dei fattori di rischio per la sicurezza in mare ed a terra.
Questi elementi di rischio sono riscontrabili in terra relativamente al loro eccessivo utilizzo, alla vetusta dei manufatti, al loro stato di conservazione, e in molti casi alla difficoltà che i passeggeri incontrano per
raggiungerli, vedasi soprattutto Manarola e Riomaggiore.
Ai predetti oggettivi motivi di preoccupazione a terra, bisogna aggiungere altre importanti cause di rischio in mare derivanti dall’utilizzo di specchi acquei dove spesso l’attività di balneazione avviene nelle immediate vicinanze delle zone di manovra, si evidenzia che queste operazioni avvengono normalmente a motore acceso, inoltre i battelli moltissime volte procedono a velocità sostenuta nelle immediate vicinanze di dighe o scogliere sulle quali sia i turisti che i residenti amano prendere il sole e svolgere attività di balneazione, ponendo gli stessi al rischio di essere travolti dal moto ondoso prodotto.
Due anni fa, si sperava che con l’entrata in vigore del nuovo regolamento AMP almeno quanto sopra riportato potesse trovare soluzione, invece si è dovuto prendere atto che quanto contenuto nell’articolo 23 del predetto Regolamento che avrebbe dovuto l’ente gestore (l’Ente Parco) di legge, indicare e regolare rotte, velocità, distanza dalle coste, etc., a tutt’oggi non risulta ancora operativo.
Per tale motivo, la Comunità Marinara delle CinqueTerre, che si ricorda è nata circa due anni or sono ed è formata da quasi tutti in circoli o associazioni di frequentatori del mare delle Cinque Terre e soprattutto dai residenti nelle Cinque Terre, veri conoscitori del mare prospiciente, è stata costretta a inoltrare al Parco due istanze a riguardo.
Il parco, con nota inviata alla CM5T in data 24 marzo 2017, provvedeva ad informare la scrivente che solo oggi si stava provvedendo a rendere operativo ciò che avrebbe dovuto essere già stato operante a partire dal 25 febbraio 2015, entrata in vigore del regolamento.
Si coglie l’occasione, per fare presente che la Comunità Marinara delle CinqueTerre ha in via ufficiosa suggerito, alla AMP ed ai sindaci, di farsi promotrice verso le compagnie di navigazione affinché le stesse
corrispondano ai tre comuni contributi concordati da utilizzare unicamente sul territorio delle Cinque Terre per la realizzazione di opere migliorative.
Inoltre si è richiesta l’installazione presso tutti i moli di attracco di attrezzatture atte a rilevare l’effettiva movimentazione delle folle che gravano su nostri moli, spesso vetusti e a nostro modesto parere motivo di elevato pericolo, ciò consentirebbe un’esatta rilevazione del super affollamento a cui i manufatti sono sottoposti per prendere delle efficaci contromisure di sicurezza ormai necessarie a contenere gli elevati flussi turistici.
Il Presidente Roberto Benvenuto
Il Vicepresidente Stefano Menini