"A fronte di articoli e dati che si rincorrono sulla stampa, su numeri e termini occorre fare oggettiva chiarezza, basandosi su documenti e concretezza, proprio come il Comitato Scuole Sicure ha impostato il proprio lavoro dal 30 settembre 2016, data in cui si è costituito.
Come da delibere n.32 e n.33 del 16 febbraio, gli spazi di bilancio (possibilità di indebitamento) chiesti ed ottenuti dal Comune di Santo Stefano per le scuole, ammontano in totale esattamente a 460.000 €, ma di tale cifra per il reale miglioramento sismico, sottratte le spese per: progettazione, efficientamento energetico, riqualificazione bagni e IVA, rimangono appena 117.000 € per la Schiaffini e 28.000 € per l’Arzelà. Oggettivamente inezie per strutture che necessitano di pesanti interventi di messa in sicurezza, cifre che non mutano significativamente gli indici vita degli edifici e quindi non contribuiscono a svoltare dall’attuale situazione di criticità.
Nella previsione di spazi di bilancio si legge che per il 2019 i 450.000 € ci saranno solo se si riusciranno ad intercettare dei finanziamenti statali o regionali che coprano almeno l’80% delle spese.
Ma si parla di probabilità o di dati certi? Occorre fare molta attenzione a non guardare a questi numeri con leggerezza o fare dei conti senza sapere con certezza se la cifra sarà confermata.
Certo, vincoli e lacci burocratici non aiutano e rendono necessario spalmare nel tempo i lavori. Ma veramente non si può fare di più per salvaguardare concretamente la vita dei bambini in caso di un non prevedibile sisma? Se veramente con un piano triennale si arriverà all’adeguamento sismico della Schiaffini, perché, come già richiesto, aspettando che tutto sia simicamente sicuro non interdire la palestra? Spostare le aule più critiche? o come auspicabile spostare tutti i ragazzini in luogo più sicuro per un breve periodo? Perché sfidare la sorte sperando che nulla accada quando quotidianamente da più fronti si invoca prevenzione mettendo il dito, a disastro avvenuto, su quanto si sarebbe potuto fare e non si è fatto? In mezzo c’è la vita dei bambini. Occorre lavorare sulla cultura della prevenzione, che passa anche da Documenti di Valutazione del Rischio, Piani e prove di evacuazione, indispensabili per rendere automatico un comportamento che può salvare la vita in caso di panico, e che eppure sembra non essere curato con la dovuta attenzione e non meritare risposte dai funzionari a cui formalmente sono stati rivolti i quesiti.
Il Comitato Scuole Sicure apprezza l'impegno profuso da parte di tecnici e amministrazione comunale, ma siamo ancora lontani dall’obiettivo che i genitori si sono prefissati e che si riassume in: nuovo polo, adeguamento sismico e sicurezza a 360° su tutti gli edifici scolastici".