Dalle 16 alle 17 in Piazzetta del Bastione.
Sabato 8 aprile si terrà anche alla Spezia una delle quaranta veglie organizzate a livello nazionale dalle Sentinelle in Piedi per sensibilizzare le coscienze riguardo all’attacco in corso contro la libertà di espressione, la famiglia e la vita. E’ la tredicesima veglia delle Sentinelle in provincia della Spezia.
«Nel silenzio generale, nell’indifferenza generale, in una società ormai intontita e asservita al potere unico, una rete di cittadini liberi continua a scendere nello spazio pubblico, in una testimonianza di verità», hanno scritto le Sentinelle nell’ultimo comunicato.
«Le Sentinelle rimangono in piedi, per salvaguardare la libertà e la coscienza di ciascuno perché, quello che non si difende pubblicamente oggi, potrebbe essere punito per legge domani».
Scendendo di nuovo in piazza, le Sentinelle intendono «dire “no” al testo sulle cosiddette “fake news” e a ogni tentativo di introdurre il reato di opinione e limitare la libertà di espressione di tutti. “No” all’abominevole pratica dell’utero in affitto e alla cultura mortifera, che vuole una società di qualità in cui solo i “migliori” sopravvivono, mentre ciò che non è perfetto, ciò che non rende, ma costa, va scartato».
Le Sentinelle dicono invece «“sì” alla libertà di espressione e di coscienza, “sì” al diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mamma, “sì” al rispetto della vita dal suo nascere fino al suo termine naturale, “sì” a uno Stato che riconosca che ogni vita, è un bene inestimabile. “No” al testo sul cosiddetto biotestamento, ora in discussione alla Camera, che di fatto introduce l’eutanasia in Italia».
Sabato pomeriggio, ancora una volta le Sentinelle spezzine veglieranno in silenzio per un’ora, immobili, leggendo un libro, a un metro di distanza l’uno dall’altro. Lo faranno «non per odio verso qualcuno, come continua a sostenere chi si lascia influenzare dai potenti mezzi di comunicazione usati dall'ideologia, ma per amore verso tutti».
«Qualcuno non manca di far notare l’inutilità di una presenza pubblica in una società in cui le leggi contro l’uomo - come quelle sul divorzio, sull’aborto e sulle cosiddette unioni civili - sono ormai state approvate. Qualcuno vorrebbe convincerci che è inutile opporsi, in quanto l’utero in affitto è ormai una pratica legittimata per via giurisprudenziale e non è più possibile fare nulla, perché tutto è perduto».
«Noi riteniamo invece –conclude il comunicato - che sarà tutto perduto solo quando nessuno sentirà più ardere dentro di sé il desiderio di testimoniare il vero nella propria vita e nello spazio pubblico. Sarà tutto perduto quando ci lasceremo convincere che siccome una cosa è legale allora non ha più senso dire che è sbagliata. Fino a quando ci sarà anche sola una sentinella che col suo silenzio dirà la verità in piazza, questa battaglia avrà dato frutto».
Insieme alla Spezia, sabato 8 aprile veglierà anche Brescia.
(Testo: Francesco Bellotti)