Il progetto prende il nome di "Cà Carnevale - Ghigliolo Terre Libere" e riguarda la dimora in questione, confiscata dal Tribunale della Spezia nel 2010 ad un imprenditore locale, Gabriele Venturi, grazie ad un indagine della Guardia di Finanza. (di cui inseriamo 2 foto originali).
Dal 2013 il bene in oggetto di via Ghigliolo appartiene al "patrimonio indisponibile" del Comune di Sarzana, e dal 2015 e stato assegnato in comodato d'uso alla Comunità Papa Giovanni XXIII ed al Consorzio di cooperative sociali La Cometa di Don Franco Martini.
Un riutilizzo sociale dei beni conquistati alle Mafie quindi, che tornano alla collettività grazie all'impegno dell'Amministrazione locale, di una serie di Organismi del Terzo Settore e pubblici riuniti in rete e grazie al finanziamento della Fondazione Carispezia, nell'ambito del bando della Fondazione "Verso un Welfare di comunità: la famiglia come risorsa".
"Restituendo Cà Carnevale alla collettività, non mettiamo solo un "segno meno" dinanzi ai patrimoni della criminalità, - commenta in un suo saluto il Ministro della Giustizia, On. Andrea Orlando - ma mettiamo anche un bel "segno più" dinanzi alle risorse di cui oggi possono disporre lo Stato ed i cittadini.
Legalità e sviluppo sono fattori che camminano assieme e, se non c'è sviluppo, la trama della legalità finisce con lo strapparsi, inevitabilmente.
Cà Carnevale per me significa anche questo, perchè si situa all'incrocio tra i due assi principali dell'azione dello Stato, la cui prima e fondamentale prestazione deve essere la sicurezza ed il rispetto della Legge, ma che deve promuovere con altrettanta energia le condizioni per lo sviluppo sociale, economico, civile del Paese.
Vorrei che si desse fiducia al lavoro che il Parlamento sta conducendo su una riforma dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, in vista di una migliore organizzazione, di più chiari e trasparenti modalità di assegnazione, di una più efficace attività di gestione. Il progetto oggi presentato va meritoriamente incontro a queste finalità e da segno tangibile di cosa significhi valorizzare il privato sociale, costruire paternariati, fare politiche di accoglienza e di contrasto all'esclusione sociale, a Cà Carnevale si prova a restituire serenità e fiducia alle persone in difficoltà".
Presenti questa mattina alla Cerimonia il Sindaco di Sarzana Alessio Cavarra e l'Assessore Daniele Castagna (welfare e politiche sociali), Don Franco Martini, la Dottoressa Giulia Micheloni del Consiglio di Amministrazione di Fondazione Carispezia, Marco Baruzzo responsabile di "Libera" La Spezia (settore beni confiscati) e Pres della Consulta della Legalità e tutte le Forze dell'Ordine; Cap. Salvatore D'Angelo, GdF - Comandante Federico Silvestri, Carabinieri - Commissario Gianluca Fargnioli, Polizia di Stato.
La finalità principale del progetto, in linea con gli obbiettivi richiesti dal bando della Fondazione Carispezia, è quella di garantire alle persone in stato di difficoltà, di abbandono e di emarginazione, la possibilità di vivere in un contesto di vita che facilita, attraverso relazioni stabili, il processo di crescita degli individui e l'evoluzione positiva della situazione di disagio in cui si trovano.
La Casa Famiglia inoltre diventerà un punto di riferimento per lo sviluppo di attività di socializzazione, educazione, avviamento al lavoro di persone fragili tra cui giovani con disabilità, dipendenze o disagio, reinserimento sociali, coinvolti nella coltivazione dell'uliveto circostante, nella cura del giardino e dell'orto, oltre ad iniziative di promozione, cura e legalità del territorio.
Il riutilizzo della villa a fini sociali consente anche di elaborare un progetto di inserimento lavorativo con una nuova cooperativa di classe B e di recupero di una parte dell'Immobile da destinare a foresteria come tappa di ospitalità lungo la via Francigena.
Questo di via Ghigliolo non è l'unico bene confiscato e riprogettato ad utilizzo sociale, nel Comune di Sarzana è gia attivo il progetto "Quarto Piano" di L'ègalitè dedito a scopi di promozione sociale, culturale ed educativa rivolta ai giovani e sito nell'appartamento confiscato di via Landinelli.