L'evento, accreditato dal Collegio Infermieri IPASVI della Spezia, è nato da una idea del Vicepresidente Gian Luca Ottomanelli e, sostenuto dal Circolo Tennis Spezia per la parte logistica e gastronomica, ha visto la partecipazione di oltre 50 fra infermieri, tecnici di radiologia ed educatori professionali.
Il corso è iniziato con la docenza di Francesca Marcelletti, infermiera esperta in temi di alimentazione e particolarmente impegnata sul rapporto del cibo abitualmente ingerito con le più frequenti patologie, dal diabete alle gastriti; la dottoressa Marcelletti ha descritto il valore dell'equilibrio delle diete seguite e richiamato l'attenzione alle più frequenti forme di sofisticazione dei cibi.
Interessante il contributo di Francesco Ferrari, agronomo, che ha spiegato ai partecipanti le caratteristiche di molti cibi del nostro territorio; la loro storia ed il loro impatto nella cultura, dai nostri avi fino ai giorni nostri.
Hanno completato la parte teorica due relazioni che sono state tenute, come da programma, dai due esponenti di IPASVI La Spezia, Ottomanelli e Falli, rispettivamente sul rapporto con il cibo che ha (o che più spesso, purtroppo, ha smarrito) il paziente affetto da demenza senile; e sulla nutrizione enterale e parenterale per quei pazienti che non sono in grado di alimentarsi in modo spontaneo, sia in ospedale che al domicilio.
L'evento è durato quattro pomeriggi ed ha ottenuto 22,5 crediti, anche in considerazione della parte pratica ''sul campo'', che ha visto i partecipanti seguire la preparazione di alcuni piatti, grazie alla Chef Angelika Dunkova Berkyova.
La Chef ha illustrato come ''costruire'' la presentazione di alcuni piatti, che consentono ai malati anziani e inappetenti di ritrovare curiosità verso il cibo, anche attraverso colori e forme particolari.
Una delle serate ha visto la preparazione di cibi derivati da prodotti del territorio a km zero e senza aggiunte di prodotti a rischio allergia: l'indice di gradimento dell'evento è stato molto elevato e nella serata finale, dopo il test di uscita, i partecipanti si sono salutati con una buona cena conclusiva, preparata secondo le indicazioni dell'evento stesso.
Inevitabilmente, la traccia dell'intero evento è stata che ''noi siamo ciò che mangiamo'', sia in assenza , sia in presenza di patologie.