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Andrea Galletto, da Sarzana alla Ferrari In evidenza

Da Via del Molo a via Abetone, dalle macchine utensili dell'Arsenale a quelle di Maranello. E' il percorso di Andrea Galletto, 20 anni, da qualche mese trasferitosi da Sarzana alla provincia di Modena, per realizzare il sogno della sua vita: lavorare per la Ferrari.


Ci racconti in breve il tuo iter professionale?
Appena finiti gli studi al CISITA ho cominciato a fare subito esperienze lavorative in aziende meccaniche della zona, ma mai in modo continuativo. Ho deciso perciò che per andare avanti mi sarebbe servito continuare gli studi e prendere il diploma: mi sono così iscritto al corso serale dell'ITIS e dopo 2 anni (cioè nel 2015) sono riuscito a conseguire la qualifica di perito meccanico. Non è stato facile, ma dalla mia avevo l'impostazione che ho maturato al CISITA, sia nello studio sia soprattutto nella crescita personale e professionale: mi ha aiutato molto sin da subito, visto che poi sono riuscito a trovare un impiego prima in Ducati e dopo alla Ferrari, aziende al top.

 

Puoi dire di aver realizzato il desiderio che avevi quando eri nei banchi di scuola?
Il sogno dei motori ce l'ho sempre avuto; ma insieme a quello ho imparato quanto fosse importante poterlo realizzare, con sacrifici e anche rinunce. Come ho detto, la scelta della scuola di formazione professionale mi ha insegnato come riuscire a tradurre la passione in realtà.
Ora lavoro sulla linea di montaggio dei veicoli Ferrari, precisamente nel montaggio degli interni: è una soddisfazione enorme sapere che il futuro proprietario toccherà con le sue mani parti che tu hai assemblato con cura, un lavoro dove hai messo tutta la tua passione. E la passione in questa azienda è molto apprezzata e considerata come un punto di forza dei propri dipendenti.

Hai incontrato qualche difficoltà all'inizio?
Dopo la chiamata della Ducati, l'entusiasmo era tanto ma sapevo che dovevo allontanarmi da casa e questo comportava molti sacrifici: alla fine grazie a questa esperienza stagionale (Ducati lavora prevalentemente da gennaio fino a giugno) mi sentivo più maturo e da qui la decisione di rimanere in Emilia a lavorare. Le difficoltà non sono certo finite, anzi: in primis la ricerca di una sistemazione adeguata, in un anno ho già cambiato 4 abitazioni; poi la gestione dei soldi e infine le amicizie, visto che non conoscevo nessuno.
Lavorare in un'azienda come la Ferrari, che è veramente una grande famiglia, mi ha aiutato molto a superare tutte queste criticità iniziali e ora posso dire di essere veramente sereno e ancor più contento della mia scelta di vita.

Cosa consiglieresti a un ragazzo che ha il tuo stesso sogno?
Credo che sia fondamentale sapere che per sopravvivere in un contesto totalmente diverso da quello nel quale si è abituati, bisogna saper tirare fuori tanto coraggio e stima di noi stessi, perché errori e delusioni possono sempre capitare. Ma per superarli ci vuole tenacia, bisogna aver pazienza e tenere sempre duro, perché anch'io ho imparato che questo ripaga sempre.
Quando mi sono iscritto a scuola ero molto timido e con poca fiducia: lì ho imparato a capire ciò che mi piace veramente e a seguire con perseveranza e dedizione i miei obiettivi. Per questo motivo considero il mio approdo alla Ferrari non come una meta, ma come un nuovo inizio, dove crescere e imparare sempre cose nuove, così magari da essere pronto in futuro per la sezione corse.


(Testo: Cisita)

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