Come una fiction di successo, anche la festa dei record ha esaurito le risorse e non si farà più, almeno di sicuro nel 2017, poi chissà. La festa più originale e partecipata dell'estate spezzina, nata e cresciuta grazie ad un pugno di cadamoti, che ad essa ha sacrificato tempo e soldi, ha alzato bandiera bianca. Tante promesse, zero (o quasi) soldi. Qualche aiuto dal Comune della Spezia – con i Vigili Urbani impegnati notte e giorno – nulla dall'Autorità Portuale, che pure sulla riviera del ponente del golfo ha elargito fondi in lungo e largo, come trapelato dagli atti dell'inchiesta tuttora in corso.
Addio Pirati, o almeno arrivederci a chissà quando: ci mancherà il borgo addobbato da covo corsaro tra cime, sagole e botti, così come i velieri attraccati con i bambini impazziti davanti ai costumi storici, al Galeone pirata La Grace, ai laboratori sulla Goletta Pandora, ai giocolieri e ai trampolieri fino allo sbarco pirotecnico dei pirati, acme della festa con le salve di cannone e le danze fino a dopo mezzanotte. Troppo alte le spese per l'organizzazione: lungi dal volerci guadagnare, i fondatori dello Sbarco dei Pirati non possono neppure affrontare altre situazioni debitorie. Un vero peccato, lo sbarco in pochi anni era già tradizione nel nostro golfo, l'ottima organizzazione era riuscita a minimizzare gli "effetti collaterali" di risse e incidenti causati sempre da "agenti esterni".
Insomma, se ne va una festa per grandi e piccini di enorme risalto, in grado di attirare pubblico come poche altre nel calendario estivo del golfo spezzino.