Nell'ambito dei fenomeni d'impoverimento della stratificazione sociale, della crisi occupazionale, dell'indebolimento dei sistemi tradizionali di welfare, del disagio abitativo, particolare attenzione va rivolta alla crescente diffusione di nuove forme di povertà che si collocano oltre la tradizionale soglia di indigenza, non solo per quanto concerne la qualità oggettiva delle condizioni di vita, ma anche per il livello d'invisibilità sociale e istituzionale. Pertanto, poveri sono anche coloro – come il caso di famiglie, giovani, anziani – che, pur possedendo un reddito, non riescono ad arrivare a fine mese, a pagare le bollette (vedi il caso dell'acqua) o le spese mediche e scolastiche.
Il nostro riflettore, in questo capitolo, si è spostato sul mondo dell'associazionismo, quel mondo che tutti i giorni tenta un dialogo dal basso, direttamente con gli utenti, per cercare di focalizzarsi su bisogni - spesso dati per scontati. Per questo abbiamo ascoltato Auser, un'associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata a promuovere l'invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il loro ruolo nella società. Le difficoltà che iniziano ad emergere sono ben chiare sia in relazione alla mera assistenza che alla struttura e all'organizzazione della rete sociale, nel quadro locale e nazionale.
Auser alla Spezia è presente prevalentemente con il servizio del Filo d'Argento, gratuito e offerto con la sola spesa della tessera associativa. I volontari accompagnano gli anziani alle visite mediche, negli uffici o in qualunque altra destinazione; racconta Maria Giovanna Nevoli: "Chi chiede questo servizio è una persona che ha difficoltà ad organizzarsi, magari perché ha i figli lontani e che lavorano, o (dobbiamo ammetterlo) ha figli che se ne fregano. La gamma dei casi è molto ampia: ogni giorno si rivolgono a noi anziani che hanno bisogno di essere accompagnati a fare la spesa, ad una visita specialistica, o per andare al cimitero a mettere i fiori sulla tomba di un caro estinto". Si tratta di un servizio semplice, ma che incide su una fascia di popolazione che alla Spezia è molto numerosa e che ha bisogno di considerazione.
UNA RISPOSTA AD ALTRI TIPI DI BISOGNI
"È difficile inquadrare questa problematica nel contesto della povertà - racconta Nevoli - perché non stiamo parlando di persone talmente povere da dover ricorrere a servizi di prima necessità come mensa o dormitorio. Gli anziani che si rivolgono a noi hanno bisogni più semplici". Anche gli anziani, che alla Spezia si rivolgono ad Auser, non sono così poveri da vivere in grave stato di indigenza, ma, nel definire una scala di priorità, rinunciano alle spese considerate superflue, come prendere un taxi per andare dal medico". Auser quindi offre servizi che dobbiamo considerare molto importanti per la società, perché garantiscono la possibilità di mantenere uno stile di vita più sano, senza rinunciare, ad esempio, alla socializzazione. Questo emerge anche dal fatto che molti anziani usufruiscono del servizio telefonico di assistenza, tramite numero fisso o numero diretto con le sedi Auser: "Per molti basta solo questo, avere un dialogo telefonico per raccontarsi, per sentirsi meno soli. Credo che per riconoscere questa nuova forma di povertà sia necessario attrezzarsi, perché stiamo parlando di una povertà non estrema, è vero, ma che alla lunga la potrebbe diventare".
IL VOLONTARIATO COME RISORSA
Tutti i progetti per l'invecchiamento attivo proposti da Auser hanno come obiettivo la prevenzione di malattie più gravi, come la depressione o peggio, che, anche socialmente, possono incidere certamente di più sulla società o sul sistema sanitario. Tutto questo è possibile grazie al lavoro dei volontari, anche loro protagonisti di questo mondo di tutela degli anziani più bisognosi: "Essere volontario con Auser significa dedicare del tempo al prossimo mettendo a disposizione le proprie competenze e la propria voglia di rendersi utile". In realtà, da molti racconti, emerge la duplice valenza del volontario, non solo come aiuto, ma anche come fruitore: per i pensionati più attivi, che non hanno particolari esigenze, ma che vivono soli o hanno i figli lontani, essere volontari in Auser significa anche avere compagnia, sentirsi utili, invecchiare attivamente. (Vuoi diventare volontario? clicca qui)
I volontari di Auser accompagnano i più anziani a fare le commissioni ordinarie e straordinarie; prestano servizio di ascolto e compagnia in almeno due strutture di ricovero cittadine; portano la spesa a casa di chi è impossibilitato o, semplicemente, ascoltano.
Auser conosce bene questi bisogni e queste esigenze, non solo a livello locale: "In Toscana si è iniziato, già da qualche anno, a sperimentare progetti di casa condivisa. Gli anziani proprietari di abitazioni, rimasti soli e non riuscendo più, per svariati motivi, a sostenere tutte le spese, mettono a disposizione di studenti le camere in più, dividendo con loro le spese come bollette etc. Anche alla Spezia si potrebbe attivare un servizio del genere, che in altre regioni sta funzionando bene grazie alla collaborazione con gli enti e le istituzioni".
Conclude Nevoli: "Per riuscire a raggiungere dei risultati è necessario che le istituzioni, gli enti e le associazioni riescano a formare una rete, a tutela delle fasce più deboli e che si rivolgono a noi per i propri bisogni. Spesso però questo non avviene e, anche se alla Spezia un lavoro si sta facendo, si potrebbe fare di più".