I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Spezia hanno eseguito un'ulteriore ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia, che fa seguito a quella emessa ed eseguita lo scorso mese di ottobre. Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, avevano permesso di ipotizzare, a vario titolo e sulla base di gravi indizi di colpevolezza, la commissione dei reati previsti dagli artt. 8 (emissione di fatture per operazioni inesistenti) e 5 (omessa dichiarazione) del D.Lgs. 74/2000 e dall’art. 640 bis del c.p. (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche), maturati in un contesto associativo che vedrebbe coinvolti 24 soggetti e 13 società dislocate nei territori di Liguria, Toscana ed Emilia Romagna.
Per tali condotte, la locale Autorità Giudiziaria aveva già disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un 41enne residente a Rapallo e un 54enne spezzino, considerati i principali promotori dell’associazione, oltre al sequestro preventivo, anche per equivalente, di circa 1 milione di euro - considerato come somma di prezzo e profitto dei reati commessi - tra denaro contante, conti correnti, immobili, imbarcazioni ed altri beni mobili registrati.
A seguito degli interrogatori preventivi (ai sensi del novellato art. 291 c.p.p., per effetto della Legge n. 114/2024, cd. Riforma Nordio), effettuati dal GIP nelle date del 21 e del 22 novembre nei confronti dei restanti 22 soggetti indagati, è stata disposta la misura interdittiva del divieto di esercitare attività professionali o imprenditoriali, nella misura massima prevista, per sei di loro.
Il GIP ha altresì disposto, nei confronti di 13 indagati e di 15 società, 13 delle quali già colpite dal precedente provvedimento, il sequestro preventivo per equivalente di denaro e beni, sino a concorrenza di euro 1.036.091,53