La provincia della Spezia si piazza al 52° posto su 107 in classifica per qualità della vita. Tra i sei indicatori che portano al conseguimento di tale risultato è opportuno soffermarsi 'Affari e Lavoro', che vede il territorio spezzino in netto miglioramento ma ancora lontano da posizioni di prestigio. Secondo i dati più aggiornati de "Il Sole 24 Ore", riscontriamo una realtà economica variegata, che classifica la provincia al 61° posto su 107 in questa sottocategoria. Il settore imprenditoriale della Spezia si dimostra particolarmente vivace, in crescita e foriero di opportunità.
La provincia si colloca al 10° posto in Italia con un tasso del 6,1% di nuove registrazioni ogni 100 imprese, il che dimostra che l’ambiente imprenditoriale risulta in crescita. In parallelo, le startup innovative si classificano al terzultimo posto, il 105°, con un valore molto più basso (2) rispetto alla media nazionale di 5,6.
Sul settore turistico, ormai un pilastro fondamentale dell'economia spezzina, la situazione è molto buona. Un 13° posto con ben 3.392 presenze turistiche per km², più del doppio rispetto alla media nazionale di 1.800,9. A questo si aggiunge un trend positivo delle presenze turistiche, che ha visto un incremento del 8,7% rispetto all’anno precedente.
Su occupazione e disparità di genere in campo lavorativo, la Spezia si distingue per un tasso di occupazione che raggiunge il 47° posto, attestandosi al 72,3% per la fascia di età 20-64 anni. Tuttavia, una criticità importante emerge dal gender pay gap riferito ai dipendenti del settore privato, attualmente al 37% e superiore rispetto alla media nazionale attestata a 31,2%. La Spezia ricopre 102° posizione per divario retributivo tra uomini e donne, una cifra che sottolinea una forte disparità salariale.
Il tasso di mancata partecipazione al lavoro, che si attesta al 10% posiziona attualmente la provincia alla 52° posizione. Questo dato suggerisce che una parte significativa della popolazione in età lavorativa non partecipa al mercato del lavoro, sia per fattori strutturali che per difficoltà nell’inserimento occupazionale, in particolare per giovani e donne. In parallelo, il 28% di laureati e titolari di altri titoli terziari nella fascia 25-39 anni, che colloca la provincia in linea con la media nazionale, indica che una buona parte della popolazione giovane ha raggiunto un livello di istruzione avanzato. Tuttavia, il dato sulla mancata partecipazione suggerisce che, nonostante il buon livello di istruzione, una parte di questa forza lavoro qualificata non riesce ad inserirsi adeguatamente nel mercato del lavoro per cui è specializzata.
Per quanto riguarda il settore export, La Spezia mostra una quota di esportazioni sul PIL al 19,4% al di sotto della media nazionale del 30,9%, posizionando la provincia al 70° posto in Italia. Un dato che mostra come, sebbene La Spezia abbia un buon potenziale economico, la sua economia è meno orientata verso i mercati internazionali rispetto ad altre aree italiane.
Un ulteriore aspetto che emerge è il numero di pensioni di vecchiaia, che nella provincia si attesta a 203 ogni 1.000 abitanti, un dato leggermente superiore alla media nazionale di 199,1. Un chiaro riflesso di una popolazione relativamente anziana, attestando anche la provincia spezzina all’interno del quadro già dipinto anni fa che decreta la Liguria come la regione più anziana d’Italia.